BUONGIORNO A TUTTI,
ho colto positivamente lorganizzazione di questa assise per gli amministratori del popolo della libertà della provincia di Brescia, quale occasione di confronto e dibattito
un appuntamento che cade il giorno successivo alla nomina del ministro Alfano a segretario del pdl
se qualche giorno fa il mio intervento era spinto dalla necessità di riportare allordine del giorno i valori e le motivazioni che mi spingono come giovane ad impegnarmi politicamente
oggi con entusiasmo applaudo ad Alfano
che con coraggio ha posto il popolo della libertà di fronte a grandi sfide per il cambiamento, nuove regole e schemi per arrivare ad una grande costituente
dandomi la carica giusta per voler far parte di un partito in grado di scaldare il cuore, fatto di onestà libertà e meritocrazia
per questo
partendo dai punti fermi con cui il nostro neo segretario ha tracciato la rotta
mi soffermerò solo su un problema per me dirimente
il contatto della classe dirigente con il territorio, la società civile e i giovani
vogliamo analizzare le recenti sconfitte alle elezioni amministrative ?
a mio parere non sono altro che il sintomo di un partito che non e più in grado di proporre delle valide proposte elettorali, troppo spesso le liste sono frutto di una fusione a freddo fra alcuni capi bastone di paese che non hanno alcuna visione delle vere esigenze della cittadinanza, a volte con il placet di un qualsivoglia dirigente provinciale,
azioni che producono a sua volta leffetto liste civiche spaccando ulteriormente il fronte del centro destra
in mezzo a queste logiche, i giovani cercano con entusiasmo di fare il proprio cursus honorum, mettendoci impegno, idee, tempo, mettendosi in discussione
troppe volte la strada e però sbarrata, da chi, persa la passione per il bene comune e comunque recalcitrante a perdere una posizione di visibilità e interessi
la classe dirigente attuale non sta cogliendo il disagio di un mondo giovanile disorientato, uno sfilacciamento sociale fra le nuove generazioni molto preoccupante, dovuto ad una quotidiana lotta per far valere la propria professionalità in un mercato del lavoro impossibile, un esercito di 500.000 stagisti e oltre 200.000 praticanti, un mare di giovani che vorrebbe lanciare il cuore oltre lostacolo ma se lo vede tornare indietro
o ancora peggio quella generazione fra i 25 e 35 anni chiamata neet, not in education, employment or training, no studio, no lavoro, solo inattività
questo scollamento, questo varco fra politica e giovani e sempre più profondo, e la recente mobilitazione per i referendum ne e a mio parere un chiaro segnale
bisogna tornare ad ascoltare i cittadini, gli elettori, tutti coloro che vogliono impegnarsi per la collettività
torniamo a un pdl che sia davvero sul territorio, con la gente e per la gente
lasciamo spazio a
un vero ricambio generazionale su basi meritocratiche
senza quote rosa, blu, bianche,
senza quote giovani
senza quote forza italia, an
senza quote di rappresentanza per qualche grand commissis
largo a preferenze e primarie
sono convinto che i cittadini nelle urne premieranno chi avrà saputo quotidianamente trasmettere loro un reale senso della realtà, un giusto ordine della società, un giusto equilibrio fra ideali e interessi
amministriamo dal palazzo ma abbiamo il dovere di scendere per le strade, di dare una mano ai nostri cittadini, di vivere il mondo associativo, di ascoltare le categorie produttive.
non facciamoci vedere solo alla sagra del casoncello
il rischio vero e che questa classe dirigente produca solo dei validi elementi per il museo delle cere
LAVORIAMO INSIEME PER UN GRANDE CAMBIAMENTO
SENZA MAI PERDERE DI VISTA QUEL VALORE FRA TUTTI PER ME FONDAMENTALE
LA DIGNITA DELLA PERSONA
UN VERO MOTIVO PER FAR POLITICA OGGI COME DOMANI