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2° Assemblea Provinciale degli Amministratori del Popolo della Libertà di Brescia
 
Hotel President Roncadelle
 
Dopo la grande opportunità ed occasione di stamattina per portare un contributo non formale al partito in un momento difficile, ma di ripensamento e di rilancio del partito stesso, sono a proporre sul mio sito web alcuni interventi degni di nota portati all’attenzione dell’assemblea da alcuni amici amministratori locali e amici impegnati quotidianamente sul territorio per il nostro partito.

 
Mauro Parolini
 
 
Ecco l’intervento di Franco Gelfi
già sindaco di Cividate Camuno per due mandati
 

Ho chiesto di poter intervenire per portare a conoscenza degli amici amministratori del PDL quanto sta avvenendo in Valle Camonica per impedire che, una volta calato il silenzio sugli ultimi accadimenti, non diventi terra di nessuno e tutti si sentano autorizzati a libere scorribande. Vorrei quindi farvi partecipi dell’esperienza vissuta in prima persona non più tardi di due settimane fa in quanto ritengo sia interesse di tutti comprendere le dinamiche che avvengono in periferia dato che spesso anticipano eventi a carattere nazionale.

Per comprendere la questione devo per forza farvi un breve riassunto di come si sono svolti i fatti. Ero stato eletto nel 2009 presidente del  Consorzio BIM, bacino imbrifero montano, i cui associati sono 48 Comuni di cui 41 della Valle Camonica, 5 del Sebino e due della Val Trompia. Allora, agli enti sovracomunali, avevamo formato governi istituzionali a cui avevano partecipato tutte le forze politiche, ad eccezione della Lega Nord con la quale non era stato possibile trovare un ragionevole accordo, vista la loro abitudine ad imporre il proprio dictat, “prendere o lasciare”. Salvo poi sentirli sbraitare e gridare allo scandalo con l’accusa rivoltaci di inciucisti perchè partecipavamo ad un governo con la sinistra. Ora che l’accordo con la sinistra l’hanno fatto loro è tutto regolare. Vi rammento che nelle nostre valli, composte da piccoli Comuni, è difficile formare delle liste omogenee che identifichino chiaramente l’appartenenza politica dei componenti per cui spesso ci si trova a dover relazionarsi con amministrazioni ibride, rappresentate da più anime e quindi di difficile collocazione. Quindi la soluzione del presidente di centro sinistra in Comunità Montana e di centro destra (nella fattispecie del PDL) al Bim era sembrata, da subito, proficua per tutti. Infatti l’accordo del 2009 aveva brillantemente superato la prova e per quindici mesi tutto è filato egregiamente al punto che, finalmente, avevamo potuto, di comune accordo, impostare alcune questioni di fondamentale importanza per la nostra Valle.

Tutto questo fino al dicembre scorso allorquando, in occasione dei rinnovi dei CDA delle aziende pubbliche, si è avuta la netta sensazione che la LEGA avesse siglato un accordo di spartizione con il PD che prevedeva anche il riassetto agli enti sovra comunali, Comunità Montana e Bim.

Con la scusa della novità della presidenza unica dei due enti, di fatto, la presidenza della nostra parte politica è stata messa in discussione. Nell’assemblea del Bim del 20 giugno scorso sono stato sfiduciato con il minimo indispensabile dei voti ma con l’apporto determinante di un paio dei nostri iscritti.

Questo è l’antefatto ma è chiaro che non ne faccio una questione personale: è andata così, amen! E’ ovvio tuttavia che la vicenda, di carattere locale fin che volete, imponga però, a mio modo di vedere, alcune riflessioni di carattere generale.

  1. RAPPORTI CON I NOSTRI ISCRITTI: spesso siamo bravissimi a farci del male per conto nostro. Infatti, anche in questo caso non ci siamo smentiti: qualche nostro sindaco ha delegato all’Ente un leghista, addirittura due dei nostri hanno votato la mia revoca con il risultato  di consegnare alla sinistra il totale controllo della Valle Camonica. Faccio presente che la presidenza del Bim al nostro partito avrebbe costretto i nostri avversari a rapportarsi con noi per ogni decisione che riguardasse il nostro territorio in quanto l’Ente che rappresentavo ne era di fatto la cassaforte. Ora, messe le mani sul bottino, la sinistra, coadiuvata in ciò dalla Lega avrà potere assoluto essendosi liberati da ogni vincolo che noi rappresentavamo, con il risultato di incrementare un clientelismo vecchia maniera. Come si sa, già c’è propensione a salire sul carro del vincitore, figuriamoci se allettati da sirene di tipo economico! A noi del PDL e UDC non rimarrà che una rigorosa opposizione. La qual cosa, sia ben chiaro, non ci dispiace affatto perché riteniamo che una buona politica si può fare anche dai banchi dell’opposizione che spesso rappresenta il trampolino di lancio per le future vittorie! Ma non è questo il problema. A mio avviso il problema è rappresentato da coloro che, nel partito, ritengono di poter fare i cavoli propri, scegliendo, di volta in volta gli atteggiamenti che più fanno comodo a sé stessi! E questo, ve lo garantisco, è deleterio perché fa perdere la voglia di far politica e fa venir meno la voglia di appartenenza. Di questi tempi è devastante perché è facile sopportare tutto quando il tuo partito è in auge, molto più difficile quando, come ora, è in grave difficoltà. Ben lungi da me dall’auspicare il rigore che c’è all’interno della Lega dove basta uno starnuto fuori posto per essere cacciati. Tuttavia ritengo che ci possa essere una via di mezzo rispetto a quello che avviene al nostro interno in cui ognuno fa i cavoli propri spesso a danno del partito stesso.
  1. RAPPORTI CON LA LEGA, NOSTRO ALLEATO NAZIONALE. La lega, nostro alleato al governo centrale, in Regione, in Provincia e al Comune di Brescia, da noi in Valle Camonica è l’avversario più acerrimo. Da due anni a questa parte dal loro Segretario Maisetti, peraltro assessore in provincia, riceviamo insulti di ogni genere. A loro dire, i loro incarichi sono posizioni di controllo; le nostre sono le tanto vituperate poltrone! Peraltro, con il PD in Valle hanno fatto incetta di tutto. L’attuale alleanza con il PD, a detta del Segretario Maisetti, rappresenta un “laboratorio politico”. Lascio ai nostri responsabili del partito studiarne l’evoluzione e magari di comunicarcene i risultati.

Ringrazio per lo spazio concessomi e per avermi dato l’opportunità di esporre le questioni che non esito a definire “scabrose” ma se vogliamo sperare di avere un futuro dobbiamo cominciare a dirci in faccia i problemi e cercarne insieme la soluzione.

Brescia, 2/7/2011

                                                                      

Francesco Gelfi