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Il sussidiario.net
 

Polonia sii forte, sei la speranza dell’Europa. Il Mistero che fa tutte le cose ha sconvolto per l’ennesima volta la vita e la storia di una nazione e di un popolo il cui calvario sembra non avere mai fine. Eppure proprio la storia di questo popolo così densa di sofferenze e di tragedie ci insegna che la speranza non è legata tanto al successo di particolari strategie politiche quanto piuttosto a ciò in cui si crede. A ciò che costituisce l’anima e il cuore di una nazione. È alle proprie radici che questa nazione deve guardare; non solo per trovare in questo momento la forza di venire fuori dal guado, ma anche per dare senso al proprio dolore, costituendo per l’intera Europa un riferimento morale ed ideale in una prova così straordinaria.

 

L’inizio del percorso di riconciliazione legato alle celebrazioni per i massacri di Katyn non solo non deve fermarsi, ma proprio in questa memoria dolente bisogna ritrovare le ragioni del compito storico a cui sono chiamati la nazione e il popolo polacco. Ed è un compito che rende conto del destino dell’Europa intera, che nella difficoltà può ritrovare coesione e passione per il destino di una generazione. Proprio l’Europa è diventata grande dopo la più grande tragedia della storia: la seconda guerra mondiale. L’Europa unita, lo straordinario progetto politico che ci sta regalando il più lungo periodo di pace e sviluppo della nostra storia, al quale la Polonia partecipa dal 2004, non è infatti il frutto di un calcolo politico che ha portato ad un accordo internazionale. È qualcosa di più, ed è l’esempio a cui la Polonia deve guardare per rialzarsi.

 

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