Ci vuole inventiva, che non è una parola molto usata nel dibattito economico italico. Di solito si parla di innovazione, ma il fatto è che prima dellinnovazione ci vuole linventiva, lidea. Tutto sta a capire cosa viene prima dellidea, e cioè se linventiva nasca da qualcosa e che cosa. Stando a sentire i racconti delle quattro imprese-simbolo che ieri sono state presentate alla Giornata dellEconomia proposta da Unioncamere, il qualcosa che viene prima della stessa inventiva è composto di due aspetti: losservazione della realtà e la disponibilità a imparare da essa. Guardare, contemplare, è necessario. Ma poi occorre seguire, ascoltare, fare proprio (latteggiamento dellimparare è latteggiamento dellassumere dentro di sé). È a quel punto che lintelligenza si mette in moto, e crea. Altrimenti non si spiega come, a partire dagli stessi identici dati a disposizione di tutti, solo in alcuni sbocci lidea, la trovata, proprio nel senso di una cosa che balza agli occhi più che nel senso di una cosa che si inventa.
Ecco dunque Eataly, che tra poco sbarca a New York, un sistema di mercati del cibo di eccellenza: è saltato fuori valorizzando i prodotti della cultura agroalimentare italiana, che più o meno tutti noi connazionali crediamo di conoscere. Da un tale che doveva fare il commercialista è scaturito il filo quadrato per i motori elettrici automobilistici, una storia straordinaria che ha rischiato di chiudersi con la crisi e che invece proprio la crisi ha costretto a ripensare e a rilanciare (appunto, disponibilità a imparare): lazienda in questione si chiama Tecnomatic.
continua la lettura http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=84554