Il Partito Popolare Europeo ha scelto Riga e la Lettonia come sede del vertice che in questi giorni vede delinearsi le strategie per il futuro della più grande forza politica del nostro continente. Guidare la ripresa: strategia per la Lettonia, strategia per lEuropa. Perché ripartiamo da qui? Perché proprio adesso scegliamo di rilanciare la sfida alla crisi economica passando attraverso laiuto ad uno dei più piccoli (2,3 milioni di abitanti) e giovani paesi dellUnione?
Innanzitutto per dare una risposta forte ai molti che continuano a sostenere che lallargamento ad est abbia coinciso con linizio del declino e limpoverimento della vecchia Europa, quella dei paesi fondatori, tra cui lItalia. E molto in voga oggi la teoria per la quale lEuropa allargata a 27 Stati, dei quali almeno 10 provenienti dallex blocco sovietico, costituisca un esempio di opportunismo da una parte, e di ingenuità dallaltra.
L’Ue ha riabbracciato Paesi dalle condizioni economiche ancora lontane dall’essere competitive garantendo loro l’ingresso in un sistema virtuoso, fatto anche dei cospicui fondi strutturali, che in pochi decenni permetterà loro di migliorare il proprio sviluppo. In cambio l’Ue cosa ha avuto? Stabilità, sicurezza e forza lavoro.
Nel 1947, quando nacque l’idea di creare il Consiglio d’Europa, davanti al rifiuto dell’URSS di permettere ai Paesi dell’Europa centro-orientale di beneficiare del Piano Marshall Winston Churchill affermò: «Cominciamo oggi all’ovest quello che un giorno termineremo all’est». Dobbiamo essere fieri di esserci riusciti. Praga, Bratislava, Riga, Budapest e Lubiana non sono mai state certamente meno europee di Parigi, Roma, Londra e Bruxelles.
Purtroppo dagli inizi del Novecento fino alla fine della guerra fredda, lEuropa ha conosciuto un periodo di divisione innaturale e drammatica soprattutto per le popolazioni dei paesi che si trovavano sotto legemonia sovietica. Solo a causa dellideologia comunista la Lettonia è entrata a far parte dellUnione europea in palese ritardo rispetto a quanto suggeriva la sua storia che, sin dal medioevo, non è diversa da quella dei paesi occidentali. La Lettonia, come tutti i paesi dellEuropa dellest, costituisce un pezzo della nostra storia, di quella storia che da duemila anni ha aggredito e trasformato un popolo, una cultura, una civiltà.
E grazie a questi pezzi di storia che lEuropa continuamente si rialza, si rinnova e da 60 anni vive in pace. Questo dimostra come lEuropa non è soltanto il frutto di una convenienza economica nel mettere insieme le proprie risorse commerciali, ma è stata da parte di tutti una precisa scelta di campo, la scelta di stare con chi condivide da secoli gli stessi ideali che derivano da unidentità comune. Robert Schuman definiva così questa identità: «Tutti i paesi dellEuropa sono permeati dalla civiltà cristiana. Essa è lanima dellEuropa che occorre ridarle».
Ripartire da est significa quindi riaffermare la nostra identità comune come unico veicolo per affrontare e risolvere i problemi del nostro tempo. Oggi il problema principale resta la depressione economica: il PPE ha scelto quindi Riga e la Lettonia per rassicurare tutti sul fatto che se la crisi non passerà per tutti allo stesso modo allora non passerà per nessuno.