Il testo che è passato, volto a colpire il Governo francese di Sarkozy più che a tutelare i Rom, dimostra come la sinistra purtroppo non abbia la stessa idea che abbiamo noi della centralità della persona nella società. Ieri socialisti e liberali hanno reso noto a tutti di non avere nessuna intenzione di elaborare quella strategia europea per i Rom tanto invocata dai governi italiano e francese e dal Gruppo PPE.
Fortunatamente appena due giorni fa la Commissione europea, con lintervento del Commissario e Vicepresidente Viviane Reding al dibattito che si è svolto presso laula di Strasburgo, aveva chiarito la propria posizione sulla vicenda, dicendo di essere molto attenta al pericolo di strumentalizzazioni derivanti dai dibattiti politici tra partiti nazionali. La commissaria aveva subito fugato ogni dubbio precisando che «innanzitutto gli stati membri sono incaricati di mantenere lordine pubblico e la sicurezza dei propri cittadini sul territorio nazionale. Questo significa che, nonostante limportanza del diritto di libera circolazione, gli Stati membri devono prendere misure contro i cittadini comunitari che infrangono la legge. Non può esserci impunità sotto lombrello del principio di libera circolazione. A certe condizioni, gli stati membri possono anche rimpatriare cittadini comunitari che hanno infranto la legge, purchè questo avvenga in osservanza dei principi di proporzionalità e la salvaguardia procedurale previsti dalla direttiva europea sulla libera circolazione del 2004».
I colleghi socialisti e liberali, con la risoluzione approvata, intendono dipingere il comportamento del governo francese come antidemocratico. Se è vero questo e se è vero che la Commissione, come sostengono gli stessi, è debole o complice addirittura di questo comportamento, perché allora quest’ultimo è stato avallato dai Commissari provenienti dalle famiglie socialista e liberale? E perché questi Commissari non si dimettono, mettendo così Commissione e governi di fronte alle loro responsabilità? Se invece è tutta propaganda, è propaganda fatta per l’appunto per non affrontare il cuore del problema, perché il cuore del problema è che al centro di tutto c’è la persona. Persona è il cittadino di etnia rom, persone sono i nostri poveri, perché le difficoltà dell’integrazione si concentrano nei quartieri di periferia e pesano sugli strati più poveri della popolazione; tutte queste persone hanno bisogno di regole certe. Che cosa quindi sarebbe lecito aspettarsi e che cosa ha chiesto il governo francese? Semplicemente di vedere applicate le direttive dell’Unione europea che abbiamo votato e di nuove regole certe per un futuro buono della nostra gente.
Solo un intervento comunitario equo, che salvaguardi prima di tutto i diritti fondamentali della minoranza rom, ma che sia pesantemente vincolante per tutti i paesi membri, può farci uscire da questa fase di pericolosa incertezza e far cessare quella che sta diventando una vera e propria emergenza umanitaria.