Bresciaoggi 18 settembre 2010
I dati della stagione turistica ormai agli sgoccioli sono confortanti, ma questo assaggio dautunno sul lago dIdro è malinconico; e non solo per la pioggia. Mentre infatti lacqua si tinge di un inquietante color fango che spiega meglio di qualsiasi discorso lurgenza di un piano di risanamento, la Regione Lombardia fa sapere che bypasserà il Comune di Idro nella richiesta delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione delle nuove opere idrauliche, chiedendole direttamente allo Stato per garantire un iter più rapido.
Alghe e nuove opere sono argomenti, nuovi e vecchi, che in questi giorni tormentano la gente dellEridio. E contemporaneamente a Milano decidono di dare un ulteriore colpo di acceleratore ai progetti relativi alla terza galleria e alle nuove paratoie. La comunicazione è arrivata dalla quinta commissione, quella che si occupa di Territorio e Ambiente e di cui fa parte anche il bresciano Mauro Parolini, la quale sottolinea con un comunicato stampa che «la messa in sicurezza del lago d’Idro è un obiettivo prioritario di interesse regionale».
Ma non solo. Proprio Parolini, ricordando i presunti problemi di sicurezza legati alla presenza della paleofrana, un argomento più volte discusso e contestato dai comitati ambientalisti e non che si occupano della tutela del lago, sottolinea che «quanto prima la Regione firmerà un accordo quadro con lo Stato che assegnerà ai progetti anche il valore di variante automatica dei piani urbanistici locali».
Insomma: una sorta di azzeramento delle competenze locali per fare strada al tunnel idraulico da 50 milioni.
E mentre gli enti locali «elaborano» le decisioni regionali, il preoccupante color fango e laspetto melmoso delle acque lacustri hanno fatto scattare lennesimo allarme ambientale. Arpa, Asl e Università di Parma sono state subito allertate dall’amministrazione di Idro per spiegare il fenomeno.
Le risposte scientifiche non sono ancora ufficiali, ma pare che si tratti di una fioritura tardiva di micro alghe dovuta alle temperature miti di questi giorni, e che dovrebbe rientrare con l’arrivo del freddo.
Esaurito l’argomento microbiologico, ai cittadini che si chiedevano come procedono gli incontri sulle opere idrauliche che si sono tenuti in questi giorni fra i sindaci prima e fra sindaci e Regione poi, sono arrivate appunto le dichiarazioni di Parolini. Che comunque lasciano una speranza al Comune di Idro, portatore, lo ricordiamo, di una serie di richieste di modifica del progetto definitivo: il 21 settembre è attesa una risposta dal Collegio di vigilanza, un organo previsto dallaccordo di programma Regione-comuni,
«Si prosegue nel confronto – termina infatti il comunicato del Pirellone – per valutare eventuali ampliamenti al progetto. La definitiva approvazione del piano stesso permetterà anche l’avvio delle molte opere compensative previste. Sono soddisfatto dell’attenzione ottenuta e delle decisioni prese – conclude Parolini -, che vanno nella direzione di consentire, con finanziamenti molto importanti, di porre mano alla messa in sicurezza del bacino bresciano».
Alghe e nuove opere sono argomenti, nuovi e vecchi, che in questi giorni tormentano la gente dellEridio. E contemporaneamente a Milano decidono di dare un ulteriore colpo di acceleratore ai progetti relativi alla terza galleria e alle nuove paratoie. La comunicazione è arrivata dalla quinta commissione, quella che si occupa di Territorio e Ambiente e di cui fa parte anche il bresciano Mauro Parolini, la quale sottolinea con un comunicato stampa che «la messa in sicurezza del lago d’Idro è un obiettivo prioritario di interesse regionale».
Ma non solo. Proprio Parolini, ricordando i presunti problemi di sicurezza legati alla presenza della paleofrana, un argomento più volte discusso e contestato dai comitati ambientalisti e non che si occupano della tutela del lago, sottolinea che «quanto prima la Regione firmerà un accordo quadro con lo Stato che assegnerà ai progetti anche il valore di variante automatica dei piani urbanistici locali».
Insomma: una sorta di azzeramento delle competenze locali per fare strada al tunnel idraulico da 50 milioni.
E mentre gli enti locali «elaborano» le decisioni regionali, il preoccupante color fango e laspetto melmoso delle acque lacustri hanno fatto scattare lennesimo allarme ambientale. Arpa, Asl e Università di Parma sono state subito allertate dall’amministrazione di Idro per spiegare il fenomeno.
Le risposte scientifiche non sono ancora ufficiali, ma pare che si tratti di una fioritura tardiva di micro alghe dovuta alle temperature miti di questi giorni, e che dovrebbe rientrare con l’arrivo del freddo.
Esaurito l’argomento microbiologico, ai cittadini che si chiedevano come procedono gli incontri sulle opere idrauliche che si sono tenuti in questi giorni fra i sindaci prima e fra sindaci e Regione poi, sono arrivate appunto le dichiarazioni di Parolini. Che comunque lasciano una speranza al Comune di Idro, portatore, lo ricordiamo, di una serie di richieste di modifica del progetto definitivo: il 21 settembre è attesa una risposta dal Collegio di vigilanza, un organo previsto dallaccordo di programma Regione-comuni,
«Si prosegue nel confronto – termina infatti il comunicato del Pirellone – per valutare eventuali ampliamenti al progetto. La definitiva approvazione del piano stesso permetterà anche l’avvio delle molte opere compensative previste. Sono soddisfatto dell’attenzione ottenuta e delle decisioni prese – conclude Parolini -, che vanno nella direzione di consentire, con finanziamenti molto importanti, di porre mano alla messa in sicurezza del bacino bresciano».