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Giornale di Brescia 14 ottobre 2010
 
Che Expo 2015 non sia soltanto milanese. L’auspicio è ora un obiettivo. Nero su bianco. Nell’ordine del giorno presentato ieri in Consiglio regionale, nell’ambito della discussione dedicata all’importante appuntamento, da Pdl, Lega e Udc, e approvato anche con i voti del Pd (con l’eccezione di due astensioni), c’è infatti un passaggio che impegna il presidente della Giunta regionale a «promuovere e/o sostenere accordi con il territorio e le province lombarde per il coinvolgimento e la promozione dei territori stessi». A recitarlo testualmente è Mauro Parolini, consigliere bresciano del Pdl, che lo conosce bene perché lo ha fortemente voluto. E che sottolinea la «convergenza» del Consiglio sui «temi di fondo» di Expo 2015. Non a caso anche l’ordine del giorno presentato da Pd, Pensionati e Sel ha ricevuto il via libera di Pdl e Udc (mentre la Lega si è astenuta). L’assemblea regionale, però, si è spaccata sul sostegno al commissario straordinario per l’Expo, il sindaco di Milano Letizia Moratti, pure contenuto nell’ordine del giorno della maggioranza, del quale il Pd ha quindi approvato una versione privata della frase che impegna Roberto Formigoni «a garantire il proprio supporto al commissario straordinario per l’attuazione di una rapida soluzione mediante l’accordo con i privati proprietari delle aree situate nel sito espositivo, vigilando altresì che le condizioni di legittimità e convenienza economica siano pienamente rispettate a garanzia dei principi di pubblico interesse».
Su questo tema specifico – sul quale al momento sono puntati i riflettori, perché tra sei giorni Milano si dovrà sottoporre all’esame del comitato direttivo del Bureau International des Expositions, con quel milione di metri quadrati tra Milano e Rho formalmente in mano ai loro proprietari – il documento dell’opposizione non esclude ancora l’alternativa dell’esproprio, «ove non fossero tutelati adeguatamente gli interessi della collettività».
Da parte sua, Formigoni, in un intervento durato 15 minuti, ha dichiarato che «la Giunta regionale e il presidente si sono mossi nell’attuazione del mandato avuto dal Consiglio regionale con quella necessaria dote di buon senso e di realismo che ci deve portare, oggi, a privilegiare l’ottica di garantire il nostro supporto affinché l’evento dell’Expo possa avere luogo». La Giunta regionale, quindi, ha fatto la propria parte: «Abbiamo illustrato in maniera convinta la preferenza per il percorso costituito dalla NewCo – ha ricordato all’aula il presidente -. Di fronte alla scelta dell’accordo con i privati preferita dal commissario per l’Expo, ho ritenuto, in un’ottica di fattiva e leale collaborazione, di garantire il supporto alla sua azione, vigilando che le condizioni di legittimità e convenienza economica siano rispettate in toto a garanzia dei principi di pubblico interesse e al fine di ottemperare alle indicazioni espresse dal Bie relativamente alla dimostrazione della disponibilità delle aree entro il giorno 19 ottobre».
«L’attività che Regione Lombardia sta sviluppando da tempo nei confronti dell’Expo – ha notato ancora Formigoni – è ricchissima di iniziative nelle più diverse direzioni». Il riferimento è al Tavolo Lombardia costituito nel 2008 «per realizzare le principali opere infrastrutturali (tra le quali Brebemi, Alta velocità e Pedemontana, ndr) secondo un piano che sta procedendo nel perfetto rispetto dei tempi e dei costi», all’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale «che Regione Lombardia sta portando avanti», ai due Accordi di Programma relativi alla realizzazione del sito dell’Expo 2015 e a Cascina Merlata, alle azioni di promozione dello sviluppo sostenibile del territorio e dei servizi straordinari per il 2015.
Ora c’è anche l’impegno nei confronti dei singoli territori provinciali. Un impegno espresso in modo «sintetico», dice Parolini, come «sintetico è l’intero documento». Ma che proprio per questo potrà essere interpretato nei modi più utili ai fini della valorizzazione dei territori o di porzioni di essi. Per quel che concerne Brescia, il pensiero va alle potenzialità turistiche dei laghi e della Valcamonica, della città e «anche della Bassa»; e, per ricordare il tema dell’appuntamento del 2015, alle «nostre eccellenze agroalimentari e industriali».