Bresciaoggi 17 ottobre 2010
«Tante preoccupazioni, nessuna accusa, molti dubbi sui tempi e altrettanti timori che la situazione fra un paio d’anni precipiti»: è estremamente chiara la posizione assunta da Mauro Parolini sulla questione del traffico e della viabilità sulla bretella di Brescia Est da lui stesso sollevata nei giorni scorsi.
Il consigliere regionale Pdl, forte dell’esperienza decennale di assessore provinciale alla viabilità, lette le risposte al suo grido d’allarme, puntualizza i termini della vicenda.
«NON HO LANCIATO accuse nei confronti di alcuno, tanto meno verso il consigliere di Serenissima Roberto Lancini che ricopre quel ruolo da poco tempo e sono rimasto sorpreso e dispiaciuto dalla sua risposta – chiarisce Parolini -. Non c’è bisogno di autogiustificazioni e neppure di attribuire responsabilità ad altri. Dico solo che ho lanciato l’allarme relativo alla bretella di Brescia Est perché sono preoccupato della situazione che si creerà all’apertura della ‘Corda molle’ e dell’imbuto che inevitabilmente rischia di diventare la bretella stessa».
«SE IL PIANO FINANZIARIO dell’autostrada Brescia-Padova (Serenissima) dovesse essere approvato così com’è dal Cipe – spiega Parolini – per modificarlo, inserendo il finanziamento per la bretella di Brescia est, occorrerà poi rifare la procedura intera . Sono tempi lunghissimi, incompatibili con le necessità che ho segnalato. Basterà pensare che la modifica del piano di Serenissima ha richiesto tre anni e ancora non ha il placet del Cipe, nè la successiva firma dei ministri competenti e la registrazione ala Corte dei Conti. Ecco perché ritengo doveroso intervenire prima. Ciò spiega anche perchè ho sostenuto che i progetti e i programmi messi in campo per adeguare la bretella di Brescia Est sono inadeguati, insufficienti e vanno modificati in tempi brevi. Perché quello di Brescia Est rischia di diventare uno dei principali punti critici della viabilità dell’intera provincia. Ho incontrato sulla questione l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Mariateresa Vivaldini, e il presidente Daniele Molgora. E nella commissione Territorio e infrastrutture della Regione, di cui sono membro, ho sollecitato anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo per fare quanto possibile per risolvere tempestivamente il problema».
L’EX ASSESSORE provinciale alla viabilità ha sollecitato la modifica dei progetti e della tempistica riguardanti la bretella di Brescia est perché quelli delineati dal piano degli interventi predisposto della Società Autostrade Brescia- Padova «sottovalutano la situazione, prevedono un potenziamento insufficiente e con tempi lunghi, incompatibili con il previsto aumento del traffico».
L’apertura , a inizio 2012, della cosidetta ‘Corda molle’, secondo le perevisioni di Parolini, coinvoglierà sulla bretella una tale mole di traffico che si aggiungerà a quella già esistente creando un imbuto che paralizzerà il transito e creerà gigantesche code.
LA BRETELLA di Brescia Est è un tratto di strada lungo quasi 4 chilometri, oggi a una sola corsia per senso di marcia, dalla Fascia d’Oro di Montichiari al casello di Brescia Est e al relativo svincolo, alla tangenziale di Brescia, alla Gardesana, alla Provinciale 37, alla Goitese Brescia-Mantova. Qui è destinata a riversare auto e camion anche la «corda molle» che finisce proprio nella bretella che appartiene al demanio dell’Autostrada Brescia-Padova. «L’incrociarsi, in questa zona, di molteplici strade con direttrici differenti ne fa un punto cruciale della viabilità provinciale, tanto che già oggi si riscontrano alcune difficoltà che nella prospettiva dell’apertura della corda molle, si teme possano lievitare fino a creare ingorghi e paralisi», sostiene Parolini. Che ricorda: «Il problema era già stato sollevato un anno fa in una lettera indirizzata alla società Autostradale, firmata da me e dal presidente Molgora. nella quale si sollecitava un intervento capace di portare a 6 le corsie di marcia, tre per direzione oltre a rifare lo svincolo posto a Nord . Proposta che, sulla scorta di uno studio di fattibilità predisposto dalla Provincia, quantificava l’investimento in 67 milioni di euro. L’intervento previsto dal piano dell ‘Autostrada Serenissima viene ritenuto inadeguato anche perché prevede solo due corsie per senso di marcia. E chiedere una variante dopo l’approvazione richiederebbe anni». Da qui la sollecitazione del consigliere regionale di un riesame delle scelte con la modifica del piano, inserendo fin da subito il finanziamento e portando la soluzione a 6 corsie oltre al rifacimento dello svincolo prima che questo sia valutato e approvato dal Cipe così che nell’arco di un paio d’anni si possa potenziare la bretella di Brescia Est.
Il consigliere regionale Pdl, forte dell’esperienza decennale di assessore provinciale alla viabilità, lette le risposte al suo grido d’allarme, puntualizza i termini della vicenda.
«NON HO LANCIATO accuse nei confronti di alcuno, tanto meno verso il consigliere di Serenissima Roberto Lancini che ricopre quel ruolo da poco tempo e sono rimasto sorpreso e dispiaciuto dalla sua risposta – chiarisce Parolini -. Non c’è bisogno di autogiustificazioni e neppure di attribuire responsabilità ad altri. Dico solo che ho lanciato l’allarme relativo alla bretella di Brescia Est perché sono preoccupato della situazione che si creerà all’apertura della ‘Corda molle’ e dell’imbuto che inevitabilmente rischia di diventare la bretella stessa».
«SE IL PIANO FINANZIARIO dell’autostrada Brescia-Padova (Serenissima) dovesse essere approvato così com’è dal Cipe – spiega Parolini – per modificarlo, inserendo il finanziamento per la bretella di Brescia est, occorrerà poi rifare la procedura intera . Sono tempi lunghissimi, incompatibili con le necessità che ho segnalato. Basterà pensare che la modifica del piano di Serenissima ha richiesto tre anni e ancora non ha il placet del Cipe, nè la successiva firma dei ministri competenti e la registrazione ala Corte dei Conti. Ecco perché ritengo doveroso intervenire prima. Ciò spiega anche perchè ho sostenuto che i progetti e i programmi messi in campo per adeguare la bretella di Brescia Est sono inadeguati, insufficienti e vanno modificati in tempi brevi. Perché quello di Brescia Est rischia di diventare uno dei principali punti critici della viabilità dell’intera provincia. Ho incontrato sulla questione l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Mariateresa Vivaldini, e il presidente Daniele Molgora. E nella commissione Territorio e infrastrutture della Regione, di cui sono membro, ho sollecitato anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo per fare quanto possibile per risolvere tempestivamente il problema».
L’EX ASSESSORE provinciale alla viabilità ha sollecitato la modifica dei progetti e della tempistica riguardanti la bretella di Brescia est perché quelli delineati dal piano degli interventi predisposto della Società Autostrade Brescia- Padova «sottovalutano la situazione, prevedono un potenziamento insufficiente e con tempi lunghi, incompatibili con il previsto aumento del traffico».
L’apertura , a inizio 2012, della cosidetta ‘Corda molle’, secondo le perevisioni di Parolini, coinvoglierà sulla bretella una tale mole di traffico che si aggiungerà a quella già esistente creando un imbuto che paralizzerà il transito e creerà gigantesche code.
LA BRETELLA di Brescia Est è un tratto di strada lungo quasi 4 chilometri, oggi a una sola corsia per senso di marcia, dalla Fascia d’Oro di Montichiari al casello di Brescia Est e al relativo svincolo, alla tangenziale di Brescia, alla Gardesana, alla Provinciale 37, alla Goitese Brescia-Mantova. Qui è destinata a riversare auto e camion anche la «corda molle» che finisce proprio nella bretella che appartiene al demanio dell’Autostrada Brescia-Padova. «L’incrociarsi, in questa zona, di molteplici strade con direttrici differenti ne fa un punto cruciale della viabilità provinciale, tanto che già oggi si riscontrano alcune difficoltà che nella prospettiva dell’apertura della corda molle, si teme possano lievitare fino a creare ingorghi e paralisi», sostiene Parolini. Che ricorda: «Il problema era già stato sollevato un anno fa in una lettera indirizzata alla società Autostradale, firmata da me e dal presidente Molgora. nella quale si sollecitava un intervento capace di portare a 6 le corsie di marcia, tre per direzione oltre a rifare lo svincolo posto a Nord . Proposta che, sulla scorta di uno studio di fattibilità predisposto dalla Provincia, quantificava l’investimento in 67 milioni di euro. L’intervento previsto dal piano dell ‘Autostrada Serenissima viene ritenuto inadeguato anche perché prevede solo due corsie per senso di marcia. E chiedere una variante dopo l’approvazione richiederebbe anni». Da qui la sollecitazione del consigliere regionale di un riesame delle scelte con la modifica del piano, inserendo fin da subito il finanziamento e portando la soluzione a 6 corsie oltre al rifacimento dello svincolo prima che questo sia valutato e approvato dal Cipe così che nell’arco di un paio d’anni si possa potenziare la bretella di Brescia Est.