Bresciaoggi 10 novembre 2010
L’assessore al Bilancio, Fausto Di Mezza (Pdl), ha annunciato l’intenzione di proporre ai colleghi di Giunta la vendita delle quote del Comune di Brescia in Serenissima, la concessionaria dell’autostrada Brescia-Padova: il consigliere regionale Mauro Parolini, l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia Mariateresa Vialdini e il consigliere Roberto Lancini lo invitano a ripensarci.
«PER IL COMUNE di Brescia la vendere le quote Serenissima significherebbe in qualche modo abdicare a un ruolo guida che compete al capoluogo della provincia. Capoluogo che ha il dovere di occuparsi anche dei grandi temi infrastrutturali nel territorio provinciale, anche perché la rete viabilistica bresciana è di forma radiale, tutta centrata sulla città – dice Parolini -. Comprendo le ragioni dell’assessore Di Mezza, in una situazione non facile, anche se la prospettata costituzione di una holding dei soci pubblici dell’autostrada Brescia – Padova ne rafforzerà il ruolo riducendo gli oneri. Ritengo insomma sbagliato per la Loggia rinunciare al ruolo in Serenissima anche perché con le quote di Provincia e Camera di Commercio si può influire positivamente sulle scelte della società. Tanto più in un momento in cui è in gioco l’ appalto dell’autostrada della Valtrompia che ha ripreso il suo cammino oltre alla questione cruciale dell’inserimento nel piano finanziario dello svincolo e della bretella di Brescia Est».
SECONDO l’assessore Vivaldini è addirittura «indispensabile» che la Loggia mantenga le sue quote: «Solo con l’unione tra Comune e Provincia avremo più voce in capitolo nel Consiglio di Amministrazione per poter chiedere le infrastrutture indispensabili alla provincia: la bretella di collegamento tra la Fascia d’Oro, il casello della A4 di Brescia Est, lo svincolo con la Tangenziale Sud e la SS 45 bis, per esempio, oggi è a una sola corsia per senso di marcia, ma c’è un progetto da 67 milioni di euro che prevede di portarla a due carreggiate con tre corsie più la corsia di emergenza e uno svincolo su tre livelli, un’opera irrinunciabile affinché la viabilità a 4 corsie che arriva dalla "corda molle", la viabilità che arriva dal lago di Garda, dalla Goitese e dalla A4 non finisca in un budello che creerebbe code interminabili».
Dello stesso avviso il consigliere provinciale della Lega Nord Roberto Lancini, che siede nel Cda di Serenissima e lavora affinché nel piano finanziario della società siano inserite queste opere
«PER IL COMUNE di Brescia la vendere le quote Serenissima significherebbe in qualche modo abdicare a un ruolo guida che compete al capoluogo della provincia. Capoluogo che ha il dovere di occuparsi anche dei grandi temi infrastrutturali nel territorio provinciale, anche perché la rete viabilistica bresciana è di forma radiale, tutta centrata sulla città – dice Parolini -. Comprendo le ragioni dell’assessore Di Mezza, in una situazione non facile, anche se la prospettata costituzione di una holding dei soci pubblici dell’autostrada Brescia – Padova ne rafforzerà il ruolo riducendo gli oneri. Ritengo insomma sbagliato per la Loggia rinunciare al ruolo in Serenissima anche perché con le quote di Provincia e Camera di Commercio si può influire positivamente sulle scelte della società. Tanto più in un momento in cui è in gioco l’ appalto dell’autostrada della Valtrompia che ha ripreso il suo cammino oltre alla questione cruciale dell’inserimento nel piano finanziario dello svincolo e della bretella di Brescia Est».
SECONDO l’assessore Vivaldini è addirittura «indispensabile» che la Loggia mantenga le sue quote: «Solo con l’unione tra Comune e Provincia avremo più voce in capitolo nel Consiglio di Amministrazione per poter chiedere le infrastrutture indispensabili alla provincia: la bretella di collegamento tra la Fascia d’Oro, il casello della A4 di Brescia Est, lo svincolo con la Tangenziale Sud e la SS 45 bis, per esempio, oggi è a una sola corsia per senso di marcia, ma c’è un progetto da 67 milioni di euro che prevede di portarla a due carreggiate con tre corsie più la corsia di emergenza e uno svincolo su tre livelli, un’opera irrinunciabile affinché la viabilità a 4 corsie che arriva dalla "corda molle", la viabilità che arriva dal lago di Garda, dalla Goitese e dalla A4 non finisca in un budello che creerebbe code interminabili».
Dello stesso avviso il consigliere provinciale della Lega Nord Roberto Lancini, che siede nel Cda di Serenissima e lavora affinché nel piano finanziario della società siano inserite queste opere