Bresciaoggi 19 novembre 2010
Brescia riesce a portare a casa 31 milioni di euro del Piano finanziario Serenissima. Serviranno ad ampliare a tre corsie per senso di marcia, più corsia d’emergenza, la bretella di Brescia est. Ora c’è la certezza che fra un anno e mezzo la Corda Molle non finirà in un imbuto. A rivendicare il risultato è il consigliere regionale Pdl (e per 10 anni assessore provinciale ai Lavori pubblici) Mauro Parolini, che ha preparato il terreno in vista del Pre Cipe di ieri e per la volata finale ha chiamato a raccolta il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia e l’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, anch’essi Pdl.
La notizia arriva insieme a quella del finanziamento di 1,131 miliardi di euro per il primo lotto dell’Alta velocità da Treviglio a Brescia, deciso dal Cipe nella stessa seduta di ieri. Nella delibera c’è pure l’impegno del governo a garantire 919 milioni per il secondo lotto da erogare man mano che si renderanno necessari. Il che permetterà di non interrompere i lavori e concluderli entro il 2015.
Andando per ordine, il Cipe ha inserito nello schema di convenzione unica tra Anas e Autostrada Brescia-Padova il finanziamento e l’obbligo di ampliamento della bretella di Brescia est. E ha prescritto di trovare i 31 milioni necessari «riducendo di pari importo gli investimenti di manutenzione straordinaria da 237,8 a 206,8 milioni di euro». Con la raccomandazione di «individuare le modalità per la successiva riqualificazione su tre livelli dello svincolo fra la tangenziale sud di Brescia e la provinciale 45 bis».
Insomma, «ha avuto successo l’azione di pressing e convincimento attuata nelle ultime settimane – sottolinea Parolini -. Il risultato che sembrava impossibile è stato ottenuto con un’iniziativa assunta nelle ore immediatamente precedenti il Pre Cipe, (la riunione che predispone i documenti per l’approvazione formale dello stesso Cipe)». E ricorda che dopo l’incontro della settimana scorsa con il presidente Anas Pietro Ciucci, appena saputo che l’argomento era all’odg della riunione di ieri, ha «immediatamente sollecitato Saglia e Cattaneo. Il quale ultimo, a obiettivo centrato sottolinea che «pur in un momento di crisi, grazie alla collaborazione con il governo raccogliamo i frutti di un lavoro di anni».
Ad apprezzare la sinergia dei bresciani con Regione e Anas e «in particolare il grande impegno di Parolini», è pure l’attuale assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini. «Sono riusciti a risolvere una vicenda dice – che avrebbe potuto creare grossi problemi».
MA NON È SOLO Parolini, a rivendicare la paternità di un fatto decisivo per la viabilità bresciana. Il presidente del Broletto Daniele Molgora e il consigliere Roberto Lancini (rappresentante della Provincia nel Cda di Serenissima) sottolineano in un comunicato che il problema si è risolto «grazie all’interessamento del sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti Roberto Castelli (Lega nord)». In ogni caso, l’importanza del risultato mette tutti d’accordo. «Questo intervento – sottolineano Molgora e Lancini – permetterà di mettere in collegamento la provinciale 19 che fa defluire il traffico della Valtrompia e della futura Brebemi con la tangenziale sud fino al casello di Brescia est, evitando così il rischio di un pericoloso imbuto per la viabilità».
Parolini, per parte sua, era stato il primo a segnalare «l’inadeguatezza dei programmi di Serenissima». E aveva lanciato un allarme che aveva creato qualche polemica con Lancini. Ora ricorda che il Piano metteva a disposizione o risorse per il progetto preliminare, demandando a una revisione successiva l’inserimento dei fondi per realizzare l’ampliamento di quei 4 chilometri scarsi di strada dalla Fascia d’oro alla tangenziale sud, oggi a una sola corsia per senso di marcia. Su quel tratto – ripete Parolini – sono destinati a riversare auto e camion non solo Goitese, casello di Brescia est, tangenziale, Gardesana, provinciale 37 e pure la Corda Molle, che finisce proprio sulla bretella appartenente al demanio di Serenissima.
L’incrocio di tante strade con direttrici differenti ne fa un punto cruciale. «Già oggi vi sono code per alcune ore del giorno – osserva l’ex assessore -, ed è evidente che all’apertura della Corda Molle se non vi fosse un adeguamento vi sarebbero in tutta la zona ingorghi e paralisi. Da qui il tentativo di trovare una soluzione in extremis. E ora che la soluzione è arrivata, plaude a Saglia e Cattaneo per il loro «ruolo fondamentale», nonché al ministro Maria Stella Gelmini, alla struttura di Missione della legge obiettivo del ministero delle Infrastrutture, al presidente Ciucci.
«IN SINERGIA con gli enti locali abbiamo raggiunto un ottimo risultato per la risoluzione dei problemi infrastrutturali del nostro territorio conferma Saglia -. In breve tempo riusciremo, dunque, a realizzare i progetti in cantiere». Che si chiamano anche Alta velocità.
Nella stessa seduta di ieri, infatti, il Cipe ha approvato il progetto e il finanziamento del primo lotto della Tav da Treviglio a Brescia. Anche qui, «finalmente si passa dalle carte ai lavori che potranno iniziare tra pochi mesi», commenta Parolini. E aggiunge che la delibera «è molto positiva anche per Brebemi, poiché contiene le risorse per tutte le cosiddeette opere integrate». Dentro ci sono i fondi per gli espropri, la viabilità collaterale in capo a Rfi ma anticipata necessariamente da Brebemi, il cui tracciato scorre parallelo alla Tav, e in capo alla Provincia. «Un investimento importante – aggiungono Molgora e Lancini -, per un’infrastruttura decisiva per il nostro territorio».
La notizia arriva insieme a quella del finanziamento di 1,131 miliardi di euro per il primo lotto dell’Alta velocità da Treviglio a Brescia, deciso dal Cipe nella stessa seduta di ieri. Nella delibera c’è pure l’impegno del governo a garantire 919 milioni per il secondo lotto da erogare man mano che si renderanno necessari. Il che permetterà di non interrompere i lavori e concluderli entro il 2015.
Andando per ordine, il Cipe ha inserito nello schema di convenzione unica tra Anas e Autostrada Brescia-Padova il finanziamento e l’obbligo di ampliamento della bretella di Brescia est. E ha prescritto di trovare i 31 milioni necessari «riducendo di pari importo gli investimenti di manutenzione straordinaria da 237,8 a 206,8 milioni di euro». Con la raccomandazione di «individuare le modalità per la successiva riqualificazione su tre livelli dello svincolo fra la tangenziale sud di Brescia e la provinciale 45 bis».
Insomma, «ha avuto successo l’azione di pressing e convincimento attuata nelle ultime settimane – sottolinea Parolini -. Il risultato che sembrava impossibile è stato ottenuto con un’iniziativa assunta nelle ore immediatamente precedenti il Pre Cipe, (la riunione che predispone i documenti per l’approvazione formale dello stesso Cipe)». E ricorda che dopo l’incontro della settimana scorsa con il presidente Anas Pietro Ciucci, appena saputo che l’argomento era all’odg della riunione di ieri, ha «immediatamente sollecitato Saglia e Cattaneo. Il quale ultimo, a obiettivo centrato sottolinea che «pur in un momento di crisi, grazie alla collaborazione con il governo raccogliamo i frutti di un lavoro di anni».
Ad apprezzare la sinergia dei bresciani con Regione e Anas e «in particolare il grande impegno di Parolini», è pure l’attuale assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini. «Sono riusciti a risolvere una vicenda dice – che avrebbe potuto creare grossi problemi».
MA NON È SOLO Parolini, a rivendicare la paternità di un fatto decisivo per la viabilità bresciana. Il presidente del Broletto Daniele Molgora e il consigliere Roberto Lancini (rappresentante della Provincia nel Cda di Serenissima) sottolineano in un comunicato che il problema si è risolto «grazie all’interessamento del sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti Roberto Castelli (Lega nord)». In ogni caso, l’importanza del risultato mette tutti d’accordo. «Questo intervento – sottolineano Molgora e Lancini – permetterà di mettere in collegamento la provinciale 19 che fa defluire il traffico della Valtrompia e della futura Brebemi con la tangenziale sud fino al casello di Brescia est, evitando così il rischio di un pericoloso imbuto per la viabilità».
Parolini, per parte sua, era stato il primo a segnalare «l’inadeguatezza dei programmi di Serenissima». E aveva lanciato un allarme che aveva creato qualche polemica con Lancini. Ora ricorda che il Piano metteva a disposizione o risorse per il progetto preliminare, demandando a una revisione successiva l’inserimento dei fondi per realizzare l’ampliamento di quei 4 chilometri scarsi di strada dalla Fascia d’oro alla tangenziale sud, oggi a una sola corsia per senso di marcia. Su quel tratto – ripete Parolini – sono destinati a riversare auto e camion non solo Goitese, casello di Brescia est, tangenziale, Gardesana, provinciale 37 e pure la Corda Molle, che finisce proprio sulla bretella appartenente al demanio di Serenissima.
L’incrocio di tante strade con direttrici differenti ne fa un punto cruciale. «Già oggi vi sono code per alcune ore del giorno – osserva l’ex assessore -, ed è evidente che all’apertura della Corda Molle se non vi fosse un adeguamento vi sarebbero in tutta la zona ingorghi e paralisi. Da qui il tentativo di trovare una soluzione in extremis. E ora che la soluzione è arrivata, plaude a Saglia e Cattaneo per il loro «ruolo fondamentale», nonché al ministro Maria Stella Gelmini, alla struttura di Missione della legge obiettivo del ministero delle Infrastrutture, al presidente Ciucci.
«IN SINERGIA con gli enti locali abbiamo raggiunto un ottimo risultato per la risoluzione dei problemi infrastrutturali del nostro territorio conferma Saglia -. In breve tempo riusciremo, dunque, a realizzare i progetti in cantiere». Che si chiamano anche Alta velocità.
Nella stessa seduta di ieri, infatti, il Cipe ha approvato il progetto e il finanziamento del primo lotto della Tav da Treviglio a Brescia. Anche qui, «finalmente si passa dalle carte ai lavori che potranno iniziare tra pochi mesi», commenta Parolini. E aggiunge che la delibera «è molto positiva anche per Brebemi, poiché contiene le risorse per tutte le cosiddeette opere integrate». Dentro ci sono i fondi per gli espropri, la viabilità collaterale in capo a Rfi ma anticipata necessariamente da Brebemi, il cui tracciato scorre parallelo alla Tav, e in capo alla Provincia. «Un investimento importante – aggiungono Molgora e Lancini -, per un’infrastruttura decisiva per il nostro territorio».