«Di fronte alle minacciose tensioni del momento – ha proseguito Ratzinger -, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani ancora una volta rivolgo il pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione. Esorto tutti a pregare affinché giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da più parti per promuovere e costruire la pace nel mondo».
Secondo Benedetto XVI esistono oggi due tendenze contrapposte e sbagliate: «Da una parte il laicismo, che in modo spesso subdolo emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall’altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza. Là dove si riconosce effettivamente la libertà religiosa la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice e, attraverso una sincera ricerca del vero e del bene, si consolida la coscienza morale e si rafforzano le stesse istituzioni e la convivenza civile; per questo la libertà religiosa è via privilegiata per costruire la pace».
«In questo anno 2011 ricorrerà il 25.mo anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace che il venerabile Giovanni Paolo II convocò ad Assisi nel 1986. Per questo – ha poi annunciato Ratzinger – nel prossimo mese di ottobre mi recherò pellegrino nella città di san Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, glie esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio predecessore e di rinnovare solennemente l’impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace».
Cari fratelli e sorelle!
In questo primo Angelus del 2011, rivolgo a tutti il mio augurio di pace e di bene affidandolo allintercessione di Maria Santissima, che oggi celebriamo quale Madre di Dio. Allinizio di un nuovo anno, il Popolo cristiano si raduna spiritualmente dinanzi alla grotta di Betlemme, dove la Vergine Maria ha dato alla luce Gesù. Chiediamo alla Madre la benedizione, e lei ci benedice mostrandoci il Figlio: infatti, Lui in persona è la Benedizione. Donandoci Gesù, Dio ci ha donato tutto: il suo amore, la sua vita, la luce della verità, il perdono dei peccati; ci ha donato la pace. Sì, Gesù Cristo è la nostra pace (cfr Ef 2,14). Egli ha portato nel mondo il seme dellamore e della pace, più forte del seme dellodio e della violenza; più forte perché il Nome di Gesù è superiore ad ogni altro nome, contiene tutta la signoria di Dio, come aveva annunciato il profeta Michea: E tu, Betlemme, da te uscirà per me colui che devessere il dominatore Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio Egli stesso sarà la pace! (5,1-4).
Per questo, dinanzi allicona della Vergine Madre, la Chiesa in questo giorno invoca da Dio, per mezzo di Gesù Cristo, il dono della pace: è la Giornata Mondiale della Pace, occasione propizia per riflettere insieme sulle grandi sfide che la nostra epoca pone allumanità. Una di queste, drammaticamente urgente ai nostri giorni, è quella della libertà religiosa; perciò, questanno ho voluto dedicare il mio Messaggio a questo tema: Libertà religiosa, via per la pace. Assistiamo oggi a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dallaltra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza. In realtà, Dio chiama a sé lumanità con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario (Messaggio, 8). Là dove si riconosce effettivamente la libertà religiosa, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice e, attraverso una sincera ricerca del vero e del bene, si consolida la coscienza morale e si rafforzano le stesse istituzioni e la convivenza civile (cfr ibid. 5). Per questo la libertà religiosa è via privilegiata per costruire la pace.
Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle, nel Messaggio per lodierna Giornata della Pace ho avuto modo di sottolineare come le grandi religioni possano costituire un importante fattore di unità e di pace per la famiglia umana, ed ho ricordato, a tale proposito, che in questo anno 2011 ricorrerà il 25° anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace che il Venerabile Giovanni Paolo II convocò ad Assisi nel 1986. Per questo, nel prossimo mese di ottobre, mi recherò pellegrino nella città di san Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio Predecessore e di rinnovare solennemente limpegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace. Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costruisce pace non può non avvicinarsi a Dio. Vi invito ad accompagnare sin dora con la vostra preghiera questa iniziativa.
In questo contesto desidero salutare e incoraggiare quanti, da ieri sera e durante la giornata di oggi, in tutta la Chiesa pregano per la pace e per la libertà religiosa. In Italia, la tradizionale marcia promossa da CEI, Pax Christi e Caritas ha avuto luogo ad Ancona, città che ospiterà nel settembre prossimo il Congresso Eucaristico Nazionale. Qui a Roma, e in altre città del mondo, la Comunità di SantEgidio ha riproposto liniziativa Pace in tutte le terre: saluto di cuore quanti vi hanno preso parte. Saluto anche gli aderenti al Movimento dellAmore Familiare, che stanotte hanno vegliato in Piazza San Pietro e nella diocesi de LAquila pregando per la pace nelle famiglie e tra le nazioni.