Rendere la vita più facile ai cittadini tutelando linteresse pubblico con norme più semplici. E questo lobiettivo perseguito e centrato da due emendamenti al collegato della legge finanziaria della Regione Lombardia studiati e proposti dal consigliere regionale Mauro Parolini (Pdl). Variazioni che sono state accolte e approvate dalla Commissione V, Territorio, e che martedì 15 febbraio passeranno allesame del Consiglio regionale per diventare legge regionale.
Si tratta di norme di buon senso che riguardano la materia edilizia – spiega Parolini e consentono di eliminare passaggi di carattere eminentemente burocratico. Sono semplificazioni che non comportano oneri per lamministrazione ma che producono risparmi per i cittadini.
Il settore edile, fra i più colpiti dalla crisi, non ha bisogno di una deregulation che metta in gioco la tutela di valori da tutti condivisi ma di una semplificazione delle procedure che eviti perdite di tempo e complicazioni che non aggiungono nulla alla tutela dell’interesse pubblico, ma che non producono null’altro che l’allungamento dei tempi e danni economici. A tal proposito, ho proposto due emendamenti per modificare la Legge regionale n. 12/2005 conosciuta come "Legge urbanistica".
Il primo riguarda le varianti in corso dopera di lavori già autorizzati con permesso di costruire o denuncia dinizio attività. Tali varianti non devono incidere sugli indici urbanistici, sui volumi, non possono modificare destinazioni e categoria edilizia, la sagoma esterna né violare le prescrizioni originarie. In questo caso basta fare una comunicazione di eseguita attività che può essere presentata sino alla dichiarazione di ultimazione dei lavori. La norma riguarda le modifiche interne ad un edificio e quelle esterne come spostamento di finestre o altre piccole modifiche che, attualmente, richiedono un complesso iter burocratico identico a quello dellautorizzazione principale.
La seconda variazione riguarda le certificazioni da allegare alle domande di permesso di costruire o alle denunce dinizio attività. Oggi è previsto che il cittadino debba richiedere al Comune i certificati che poi allega alla domanda, riconsegnandoli al Comune stesso. Il provvedimento, proposto da Mauro Parolini ed approvato dalla Commissione V, Territorio, prevede che i certificati da allegare alla richiesta che sono rilasciati dal Comune non siano più prodotti preventivamente dal richiedente ma vengano aggiunti dufficio alla pratica dal Comune stesso.