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Comunicato Stampa 12 Aprile 2011

 
Consiglio Regionale
 

Il territorio bresciano si arricchisce da oggi di  un nuova area protetta. Il consiglio regionale accogliendo la proposta del relatore, il consigliere Mauro Parolini, ha approvato l’istituzione della ‘Riserva naturale Valle del Prato della Noce’ secondo le previsioni dell’articolo 12 della legge regionale.

La riserva che ha ottenuto il via libera ieri è localizzata nel territorio del Comune di Vobarno dove è già presente la riserva naturale denominata Sorgente Funtanì.  “Abbiamo voluto adottare un nuovo modello normativo per le aree protette – dichiara il consigliere Mauro Parolini – riducendo i divieti da 56 a 13. Si è inserito, accanto al concetto fondamentale di tutela quello di fruizione e di accessibilità controllata. Il documento prevede inoltre il coinvolgimento delle realtà locali, pubbliche, associative e private. Infine le norme sono orientate a consentire una fruizione sotto controllo, in particolare per la didattica, anche della zona  più ristretta, dov’erano previste limitazioni fortissime  con  accessi consentiti inizialmente solo per fini di ricerca scientifica. Si lascia maggiore libertà al piano di gestione dell’area che è più flessibile del regolamento e meglio adattabile alle effettive caratteristiche della zona protetta. Il regolamento – prosegue Mauro Parolini – rimette al centro l’uomo come fruitore di una natura concepita come un bene da tutelare.  L’atto di istituzione della riserva – conclude il consigliere Parolini – è stato approvato dal consiglio regionale all’unanimità ed è frutto del lavoro di tutti i consiglieri bresciani della commissione VIII “Agricoltura e Parchi” in stretta collaborazione con l’assessore ai Parchi Alessandro Colucci.”

L’area interessata  ha una superficie complessiva pari a 902 ettari che si sviluppa a partire da 400 metri sul livello del mare fino ad arrivare alla quota di 1200 metri, coincide con una proprietà regionale che insiste sul territorio della Foresta di Lombardia Gardesana Occidentale, posta al confine con il Parco Alto Garda bresciano, tranne che per un intercluso privato corrispondente alla Valle “Buco del Tedesco”.

“Si tratta di un’area naturale caratterizzata dalla presenza di un comprensorio calcareo e di un diffuso reticolo idrico che, in combinazione col microclima locale, hanno favorito l’insediamento di una foresta di latifoglie mesofile di grande fascino e valore conservazionistico, sovrastata da aspre pareti calcaree spiega il relatore Mauro Parolini .A ciò va aggiunto il fatto che le analisi interdisciplinari condotte hanno evidenziato un elevato grado di naturalità dell’area, ed un buono stato delle popolazioni animali e vegetali presenti. “

Per la sua collocazione geografica la riserva costituisce un importante elemento di connessione tra siti di Rete Natura 2000 in quanto vi è la presenza nel Comune di Vobarno, sul versante opposto della Val Degagna, del sito di interesse comunitario (SIC) Sorgente Funtanì  che è anche riserva naturale regionale denominata Riserva Sorgente Funtanì.  Vi  è poi  la presenza del Sito di interesse comunitario Valvestino  nel versante gardesano, della Zona a protezione speciale  Alto Garda Bresciano  nei Comuni di Toscolano Maderno e Gargnano al confine della riserva proposta;  la presenza dell’area wilderness della Val di Vesta al confine nord, in comune di Gargnano,  del Parco Naturale Alto Garda Bresciano al confine est e infine la presenza della foresta demaniale Gardesana Occidentale.

La Riserva è stata istituita con la finalità di preservare globalmente ed integralmente gli habitat e gli ecosistemi di maggiore interesse, ai fini della conservazione della biodiversità, ed orientare scientificamente lo sviluppo di una formazione vegetazionale ad acero-frassinieto per il cui mantenimento è necessaria l’attuazione di interventi gestionali.  La gestione è  stata affidata a Ersaf.