Aeroporto di Montichiari, un’opportunità di sviluppo?
Corriere della Sera 18 Novembre
Corriere della Sera 20 Novembre
Bresciaoggi 20 Novembre
Montichiari-hub? «No, sarà per i cargo»
«Se si traccia una mappa isocrona per capire quanta gente attrae l´aeroporto quasi sicuramente Montichiari vince su Malpensa». L´idea di Bernardo Caprotti, patron dell´Esselunga, confermata dal vicedirettore del Certet Bocconi, Oliviero Baccelli, è quella che dà un peso tecnico alla idea dell´imprenditore ripresa domenica dall´edizione nazionale del Corriere della Sera. Ma le idee del giorno dopo confermano fortemente le strategie aziendali e istituzionali sull´area: sarà destinata ai cargo non appena ci saranno le condizioni per favorirne tutte le potenzialità.
UN´IDEA che non poteva non gratificare coloro che da tempo si battono per la valorizzazione del D´Annunzio, visto che lo mette su un piano superiore rispetto a qualsiasi altro scalo del Nord. «Malpensa – sostiene Caprotti – non sarà mai l´hub del Nord, Montichiari avrebbe tutte le carte in regola per diventarlo». Il rappresentante bresciano nel vertice della Catullo spa, Giorgio Bontempi, ha espresso il suo gradimento nei confronti dell´idea, augurandosi che «quanto prima arrivi la concessione su Montichiari: sarebbe un tesoretto da far partire, entro fine anno il ministero dello Sviluppo economico deve decidere attraverso il ministro Passera e Grilli. Ci auguriamo che la risposta sia favorevole».
Dalla regione Lombardia è arrivata invece la replica dell´assessore alle infrastrutture e mobilità, Andrea Gilardoni, che ha rilanciato la programmazione lombarda: «che ha individuato un ruolo preciso per ciascuno scalo – ha proseguito Gilardoni -. Malpensa aeroporto intercontinentale, Linate city airport, Orio al Serio dedicato al traffico low cost e Montichiari come cargo e riserva di traffico per un bacino che potrebbe raddoppiare in termini di domanda. Un disegno strategico che Enac ha fatto suo».
IL PRESIDENTE della Catullo Spa, Paolo Arena, ha invece commentato sottolineando che: «Il piano industriale prevede di massimizzare il potenziale inespresso di crescita dello scalo, prevalentemente nel traffico cargo. Verona e Brescia operano in un area che è ritenuta una tra le regioni che guideranno lo sviluppo economico europeo futuro. È necessario allargare l´orizzonte e lavorare per cogliere oggi le opportunità che il mercato offre, valutando i benefici che l´operatività a regime di Montichiari potrebbe avere per l´intero territorio».
LA CATULLO SPA – sempre stando a quanto dichiarato attraverso un comunicato del presidente – ha investito in Montichiari 80 milioni di euro negli ultimi anni. Oggi Brescia è uno scalo in grado di accogliere e gestire fino 150.0000 tonnellate di merci. «Ostacoli burocratici, come il continuo rinvio del rilascio della concessione, non ci consentono di valorizzare uno degli asset della società, qual è Montichiari. Vogliamo lavorare con il sistema Brescia su basi industriali per agganciare le opportunità concrete che ci sono nell´immediato, soprattutto trattenendo parte delle 567 mila tonnellate di made in Italy che escono dall´Italia verso i grandi hub europei per essere lì imbarcate e spedite in tutto il mondo. Possiamo trattenere in Italia almeno il 20% di merci in fuga, grazie alle infrastrutture e alla tecnologia di cui Montichiari è già dotato. Il mercato c´è, noi abbiamo le infrastrutture e la tecnologia per intercettarlo e il progetto industriale per attuarlo. Il Governo deve metterci nelle condizioni di poter attuare i nostri piani di crescita».
UN´IDEA che non poteva non gratificare coloro che da tempo si battono per la valorizzazione del D´Annunzio, visto che lo mette su un piano superiore rispetto a qualsiasi altro scalo del Nord. «Malpensa – sostiene Caprotti – non sarà mai l´hub del Nord, Montichiari avrebbe tutte le carte in regola per diventarlo». Il rappresentante bresciano nel vertice della Catullo spa, Giorgio Bontempi, ha espresso il suo gradimento nei confronti dell´idea, augurandosi che «quanto prima arrivi la concessione su Montichiari: sarebbe un tesoretto da far partire, entro fine anno il ministero dello Sviluppo economico deve decidere attraverso il ministro Passera e Grilli. Ci auguriamo che la risposta sia favorevole».
Dalla regione Lombardia è arrivata invece la replica dell´assessore alle infrastrutture e mobilità, Andrea Gilardoni, che ha rilanciato la programmazione lombarda: «che ha individuato un ruolo preciso per ciascuno scalo – ha proseguito Gilardoni -. Malpensa aeroporto intercontinentale, Linate city airport, Orio al Serio dedicato al traffico low cost e Montichiari come cargo e riserva di traffico per un bacino che potrebbe raddoppiare in termini di domanda. Un disegno strategico che Enac ha fatto suo».
IL PRESIDENTE della Catullo Spa, Paolo Arena, ha invece commentato sottolineando che: «Il piano industriale prevede di massimizzare il potenziale inespresso di crescita dello scalo, prevalentemente nel traffico cargo. Verona e Brescia operano in un area che è ritenuta una tra le regioni che guideranno lo sviluppo economico europeo futuro. È necessario allargare l´orizzonte e lavorare per cogliere oggi le opportunità che il mercato offre, valutando i benefici che l´operatività a regime di Montichiari potrebbe avere per l´intero territorio».
LA CATULLO SPA – sempre stando a quanto dichiarato attraverso un comunicato del presidente – ha investito in Montichiari 80 milioni di euro negli ultimi anni. Oggi Brescia è uno scalo in grado di accogliere e gestire fino 150.0000 tonnellate di merci. «Ostacoli burocratici, come il continuo rinvio del rilascio della concessione, non ci consentono di valorizzare uno degli asset della società, qual è Montichiari. Vogliamo lavorare con il sistema Brescia su basi industriali per agganciare le opportunità concrete che ci sono nell´immediato, soprattutto trattenendo parte delle 567 mila tonnellate di made in Italy che escono dall´Italia verso i grandi hub europei per essere lì imbarcate e spedite in tutto il mondo. Possiamo trattenere in Italia almeno il 20% di merci in fuga, grazie alle infrastrutture e alla tecnologia di cui Montichiari è già dotato. Il mercato c´è, noi abbiamo le infrastrutture e la tecnologia per intercettarlo e il progetto industriale per attuarlo. Il Governo deve metterci nelle condizioni di poter attuare i nostri piani di crescita».