ALER. COMMISSIONE APPROVA LA MOFIFICA DELLA GOVERNANCE
PAROLINI (PDL): ORA UNA RIFORMA COMPLESSIVA DELLE POLITICHE PER LA CASA
Milano, 15 novembre 2013 Via libera in Commissione Territorio alla riforma della governance delle Aler. Dalle 13 Aler oggi esistenti si passa a 5, con i seguenti accorpamenti: Milano, Lodi-Pavia, Brescia-CremonaMantova, BergamoLecco-Sondrio, Busto ArsizioComoVarese-Monza Brianza. Vengono azzerati i Consigli di Amministrazione attualmente composti da sette componenti e viene istituita la figura del Presidente unico: in sostanza si passa da 91 consiglieri di amministrazione ai soli 5 Presidenti.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Gruppo del Popolo della Libertà Forza Italia, Mauro Parolini, che, durante la discussione in Commissione, ha presentato numero emendamenti approvati dai consiglieri.
È evidente che quella della casa ha commentato Parolini – è oggi unemergenza sempre più forte, per questo ben venga questa legge sulla governance delle Aler ma ora dobbiamo affrontare il tema nel suo complesso, arrivando entro i primi tre mesi del 2014 ad una vera riforma delle edilizia economica popolare.
Il testo approvato sottolinea il capogruppo del Popolo della Libertà Forza Italia garantisce, innanzitutto, una difesa delle autonomie locali, pur a fronte dellaccorpamento delle Agenzie, che passano da 13 a 5, attraverso lassegnazione di competenze effettive ai Consigli territoriali composti da sindaci, inoltre con leliminazione dei Consigli dAmministrazione e il mantenimento della sola figura del Presidente rendiamo più snella ed economica la gestione delle Aler.
Nel suo intervento in Commissione il capogruppo del Pdl ha inoltre ricordato come resti aperto il tema del numero delle Aziende in prospettiva di una divisione dellAler che raggrupperebbe Mantova, Cremona e Brescia vista la portata territoriale e il numero di alloggi, circa 15 mila.
Ancora una volta conclude Parolini dalla Lombardia arriva un importante esempio di buona politica e di dialogo tra maggioranza e opposizione, dimostrando che con meno sterili polemiche e più dialogo sia possibile varare provvedimenti che tengono al centro le esigenze delle persone e delle famiglie. Un segnale anche per la politica nazionale.