REFERENDUM NEGOZI,PAROLINI:NO A RIGIDITÀ GOVERNO
L'ASSESSORE: LA PROPOSTA IN PARLAMENTO VA RIVISTA
(Ln – Milano, 23 set) "Sono convinto che l'esito atteso di questa proposta referendaria sarà quello di porre, in maniera rilevante, il problema di una regolamentazione che è necessaria, ma che non può essere, né priva di paletti, come quella esistente, né piena di paletti troppo rigidi, come quella proposta dal Governo". Lo ha detto l'assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini, nel corso del suo intervento, in Aula, riguardo alla delibera per indire un referendum per l'abrogazione della legge nazionale che ha liberalizzato gli orari di apertura dei negozi.
DELIBERA APPROVATA – La delibera favorevole al referendum abrogativo, approvata oggi dal Consiglio regionale con 61 voti favorevoli e 7 contrari, porta così la Lombardia a fianco di Veneto, Umbria e Abruzzo, che hanno già approvato il provvedimento. A questo punto basta il sì di un altro Consiglio regionale per poter avviare l'indizione del referendum abrogativo, così come previsto dall'art. 75 della Costituzione.
SEGNALE AL GOVERNO – "La proposta di referendum – ha spiegato Parolini – lancerà un segnale chiaro al Governo e cioè che la legge in discussione in Parlamento non va bene. Il Consiglio regionale della Lombardia chiede dunque soluzioni flessibili, regolate dalle Regioni, che tengano conto delle differenze che vi sono nel nostro Paese".
SOCIETÀ DEMOCRATICA – "In una società democratica le soluzioni nascono da una composizione di interessi e di necessità, che, a volte, sono, almeno in parte, contrastanti – ha detto Parolini, aprendo il suo intervento -; in questo caso è evidente che le richieste dei consumatori di avere un'offerta la più ampia possibile, anche in termini di orari di apertura, si scontrano con quelle dei proprietari degli esercizi di piccole dimensioni
che esprimono il desiderio di avere una vita, familiare e sociale, che non possa essere totalmente condizionata dalla propria attività economica".
CRISI – "L'assessore Parolini ha poi sottolineato che i consumi "sono condizionati da un'effettiva disponibilità di risorse, dall'aspettativa che si ha per il futuro, da dati, cioè, che poco hanno a che fare con orari e giorni di apertura degli esercizi".
TURISMO – "C'è invece da tener conto – ha aggiunto l'assessore – dell'influenza che il commercio ha sul Turismo, che è uno dei pochi settori che ha retto nei 7 anni della crisi. Certamente il fatto che nelle città turistiche ci sia la possibilità di tener aperti i negozi in determinati orari o nei giorni festivi è assolutamente rilevante rispetto ai ricavi che ci possono essere". "Ecco perché – ha concluso – il mio giudizio sulla norma che è in discussione in Parlamento è assolutamente negativo, in quanto tende a regolare una realtà complessa, con norme elementari, che pretendono di far entrare esigenze diverse nello stesso rigido contenitore".