Milano, 15 set. – “Attraverso questo intervento offriamo ai comuni lombardi nuovi strumenti per dare il giusto equilibrio fra il rispetto delle tradizioni, il principio della libera iniziativa, le esigenze delle associazioni non profit e la tutela delle attività commerciali esistenti sul territorio”. È quanto ha dichiarato stamane Mauro Parolini, Assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, a margine della seduta del Consiglio Regionale che ha approvato due progetti di legge che vanno ad integrare il Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere e che riguardano in particolare lo svolgimento di fiere e sagre e le concessioni a fini solidaristici da parte di enti non commerciali.
SAGRE E FIERE, CONFRONTO CON PARTI SOCIALI NELLA PROGRAMMAZIONE – Le novità riguardano in particolare l’obbligo per i comuni di predisporre un calendario annuale delle manifestazioni con la consultazione delle parti sociali. Un confronto, quello con i commercianti, in particolare, che deve essere aperto anche in caso di autorizzazioni ad eventi al di fuori dalla programmazione annuale, a cui dovranno essere concesse sempre superfici per la vendita di merci al dettaglio pari od inferiore alla metà dello spazio complessivamente assegnato per lo svolgimento delle manifestazioni.
STOP AD ESCAMOTAGE PER REALIZZARE ATTIVITÀ COMMERCIALI FUORI DALLE REGOLE – “Le sagre, in particolare, – ha aggiunto Parolini – rappresentano un patrimonio sociale, culturale, storico, religioso ed enogastronomico da valorizzare e svolgono un ruolo importante per la promozione turistica del territorio e per lo sviluppo di economie locali. Tuttavia la proliferazione di questi eventi è diventata nel tempo una sorta di escamotage per realizzare attività commerciali fuori dalle regole o per eludere gli obblighi a cui il commercio in sede fissa e ambulante è soggetto”.
TUTELA SAGRE STORICHE – “Le norme approvate oggi – ha concluso Parolini – vanno quindi nella direzione di tutelare la competitività degli operatori locali, che già subiscono i morsi della crisi economica e l’eccessiva pressione fiscale, e al contempo puntano a valorizzare le sagre e tutti quegli eventi realmente significativi e storici, dove la vendita di merci e la somministrazione di alimenti e bevande costituiscono fattori di attrattività e promozione culturale o sociale”.
CONCESSIONI A FINI SOLIDARISTICI – “Con il provvedimento riguardante invece la disciplina delle concessioni a fini solidaristici da parte di enti non commerciali – ha commentato Parolini – si è cercato di ritrovare quell’equilibrio necessario a tutelare da una parte i commercianti e, attraverso un’attenta programmazione comunale, a valorizzare dall’altra le esigenze occasionali delle realtà non profit che raccolgono fondi attraverso la vendita di fiori, piante e generi alimentari”.
NUOVA PROGRAMMAZIONE – “L’introduzione del ‘Piano comunale delle cessioni a fini solidaristici’ – ha spiegato Parolini – offre infatti agli enti locali la possibilità di programmare il posizionamento di banchetti e gazebo per le iniziative delle associazioni caritatevoli con una maggiore attenzione all’impatto sul commercio locale, in particolare per i fioristi, alle distanze minime rispetto ai venditori fissi e all’avvicendamento delle categorie merceologiche vendute per beneficienza”.
SOLUZIONE CONDIVISA – “Non vogliamo in nessun modo limitare l’iniziativa delle associazioni impegnate nella raccolta fondi a fini benefici. Il nostro obiettivo – ha sottolineato infine Parolini – è quello di trovare una soluzione condivisa per evitare tensioni fra gli operatori dei tessuti economici locali, soprattutto a ridosso delle festività, quando queste attività sono più frequenti”.