Brescia, 30 lug. – “L’ordine del giorno proposto e approvato anche dal presidente della Commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello, di Area Popolare – NCD, sembra sgombrare il campo da ogni equivoco e attesta la legittimità e la compatibilità con le normative europee delle procedure di cattura adottate in Lombardia”. È quanto ha dichiarato l’assessore regionale Mauro Parolini a seguito dell’approvazione del Ddl 1962, che contiene, tra le altre cose, gli adempimenti obbligatori in tema di catture dei richiami vivi derivanti dell’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea.
“Alla luce di questo chiarimento importante – ha annunciato Parolini – chiederò quindi all’assessore regionale competente, Giovanni Fava, di procedere a deliberare sulla cattura dei richiami vivi”.
“Nella nostra regione – ha aggiunto Parolini – le Province garantiscono la gestione diretta degli impianti di cattura, che costituiscono non solo l’unica modalità possibile di approvvigionamento di richiami vivi, ma anche elementi qualificanti dal punto di vista storico e paesaggistico da difendere di fronte ad un Europa che negli ultimi anni, su questi temi, ha sposato l’omologazione culturale, il preconcetto o il ridicolo proibizionismo alimentare contro le tradizioni dei Paesi”.
“Regione Lombardia – ha ricordato infine Parolini – ha inoltre deciso nei giorni scorsi di impugnare avanti al Tar del Lazio il contraddittorio e lacunoso parere negativo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sulla cattura di uccelli selvatici da richiamo per l’anno 2015. Un atto dovuto che abbiamo voluto intraprendere nel rispetto, soprattutto, delle radici culturali dell’attività venatoria in province come quella di Brescia e per tutelare il valore storico e culturale dei roccoli, nonché l’indotto e l’attività economica legata a questa pratica”.