Nel 1957 Romano Guardini scrive un breve saggio Le età della vita. Loro significato educativo e morale. Si dovrà aspettare quasi trentanni perché lopera venga tradotta e pubblicata in italiano, nel 1986 in una prima edizione, in quella definitiva nel 1992.
Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore: lopera di Guardini è in fondo un commento e un aiuto a comprendere linvocazione del salmo. Si possono leggere qui pagine scritte nel modo semplice e nitido di chi ha a lungo riflettuto sulle caratteristiche della persona umana durante le fasi della sua esistenza, dalla vita nel grembo materno, alla nascita, alla giovinezza, alla maturità, alla vecchiaia. Ogni periodo ha un senso e un valore, le sue crisi di crescita, i suoi dinamismi e i suoi equilibri. Ogni età ha la sua singolare bellezza, che va percepita e realizzata per permettere una vita libera dallansia del tempo che scorre, dalla nostalgia del passato, dedita al presente.
Alla vitalità della giovinezza manca la coscienza dellenorme ostinatezza della realtà e della resistenza che essa oppone alla volontà ed è sempre in agguato la possibilità di ingannarsi, cioè di confondere la grandezza delle idee con la possibilità di realizzarle; il compito educativo deve allora formare un carattere che abbia tra le sue doti lamore per la verità, il senso dellonore, della fedeltà, del coraggio e della costanza.
Il passaggio alletà adulta attraversa una crisi che può portare a due risultati insoddisfacenti: il giovanilismo e il cinismo. In entrambi i casi il rapporto tra il dato dellesperienza e la validità degli ideali giovanili non è corretto. Se invece la crisi viene superata positivamente si crea la stabilità interiore della persona adulta, che consiste non tanto nella rigidezza, quanto nella connessione delle facoltà attive del pensiero, del sentimento e della volontà con il proprio centro spirituale. Raggiungere laffidabilità della persona adulta, uomo e donna, non è facile e in Guardini, sono nette la percezione dello sfaldamento della famiglia e limpressione che la società sia governata da personalità immature.
Anche questa fase della vita delluomo conosce la sua crisi, che consiste nella sensazione sempre più chiara dei limiti delle proprie energie. La serietà, la risolutezza, la volontà di costruire diventano più faticose e si aprono le possibilità del disincanto oppure di iniziative azzardate. Ma la crisi può sfociare anche in un sentimento nuovo del valore dellesistenza, allaccettazione di se stessi e della realtà contrassegnati dal limite, ma anche dal vigore della fedeltà alle opere intraprese.