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Bresciaoggi 30 marzo 2012
 
E´ quasi impercettibile, ma l´inversione di tendenza c´è. I bresciani di città riscoprono la passione per la doppietta. Dopo anni di iscritti in calo la sezione cittadina di Federcaccia torna a crescere di qualche unità e si attesta sulle 879 tessere. È questo il numero che il presidente Guglielmo Pagani ha portato ieri sera alla consueta assemblea annuale nella sala riunioni del Centro giovanile della Volta, insieme a un consuntivo 2011 fatto di prove al piattello, percorsi di caccia, gara cinofila, corso per aspiranti cacciatori e l´immancabile «giornata ecologica» in Maddalena per la pulizia delle pozze e del sentiero Ragnoli che le collega. Tutto sommato un anno non proprio negativo, anche sul fronte della caccia in deroga con l´approvazione a fine luglio in Regione della legge che regolamenta il prelievo di storno, fringuello, peppola, pispola e frosone. Un risultato «atteso dal mondo venatorio e conseguito per l´impegno e le proposte di Federcaccia e delle altre associazioni, e grazie al voto di consiglieri bresciani come Mauro Parolini, Gianantonio Girelli e Gianmarco Quadrini», annota il presidente Guglielmo Pagani nella sua relazione. Poi, in dicembre, il Consiglio regionale l´ha abrogata per non incorrere nelle sanzioni Ue, con l´invito alla Giunta Formigoni di attivarsi affinchè Regione Lombardia «possa legiferare in piena legittimità sulla caccia in deroga e sulla cattura di richiami vivi». Ma oltre alle deroghe bisogna «integrare l´elenco delle specie migratorie cacciabili in Italia – aggiunge Pagani -, inserendone alcune inspiegabilmente vietate anche se presenti durante la migrazione in consistente quantità». Per l´anno in corso, però, urgente è la riscrittura della legge regionale. E qui, se c´è la proposta degli assessorati lombardi alla caccia – sottolinea il presidente -, se c´è quella sottoscritta dalle associazioni venatorie regionali, «è del tutto assente da mesi l´assessore lombardo, che sembrava intenzionato a portare in approvazione un nuovo testo, sintesi dei vari progetti». 
RESTANO parecchi problemi, insomma, anche locali. Su ricorso Lac, il Tar di Brescia a metà stagione scorsa ha sospeso la delibera provinciale sulla cattura di richiami vivi. E la cosa potrebbe ripetersi quest´anno. Per sentenza della Corte costituzionale, le Regioni dovranno varare i calendari venatori non più con legge ma con delibere amministrative impugnabili davanti al Tar…
Pagani sottolinea pure che le Regioni ancora non possono disporre dei dati Ispra per definire le quantità prelevabili di ogni specie. E da qui parte la pressione alle forze politiche per modificare l´articolo 19 bis della legge 157, in modo da permettere a Ispra di svolgere il suo ruolo «tecnico/scientifico e non politico». MI. VA.