La pedofilia di alcuni preti centra niente. Ogni occasione è buona. Benedetto XVI è insidiato dal «chiacchiericcio», cioè dallopinion. Scritta nella lingua dei Lumi, alla francese, lopinione pubblica è quel pensiero unico che tutto intende omologare nelle magnifiche sorti e progressive di un tempo dominato dalla Ragione: intesa come brutale strumento di scristianizzazione e di critica corrosiva, distruttiva della religione e del suo basamento, la fede nella trascendenza e nel mistero. Ecrasez linfâme! era il grido di guerra di Voltaire.
Il pericolo massimo, da scongiurare con le buone o con le cattive, è che la Raison si renda docile al proprio limite, che è il mistero, e si allei con la fede, senza dunque disprezzarla, e con listituzione terrena, che si pretende anche divina, nella quale la fede da millenni è custodita insieme con i grandi tesori che sappiamo della cultura artistica, filosofica, spirituale. Benedetto è il Papa-filosofo, il teologo che ha dialogato con Jürgen Habermas in nome della autolimitazione della ragione e della fede, il vero tema del massimo illuminista, lo scettico e trasparente Immanuel Kant; unautolimitazione riconosciuta come preziosa dai due spiriti più affinati e significativi del mondo di lingua tedesca, la lingua della filosofia. Con scandalo per intellettuali e media di tutto il mondo. Sempre lì stiamo.
Il pensiero oggi diffuso e caratterizzante è sostanzialmente questo: cè una sola etica, quella della libertà. La libertà è individuale e il suo contenuto è vuoto, è puramente negativo, consiste nellosservanza di una regola secondo cui la libertà non deve invadere la libertà degli altri, ma non esprime nulla che non sia privato, questa libertà non ha potere sulletica civile, sullamore, sulla carità, sul pensiero.
Il nichilismo contemporaneo si esprime poi in modi e mode i più vari, tra i principali limpostazione freudiana della vita, il rilievo primaziale dovuto alla sessualità, la caratterizzazione positivistica del piacere corporale, che è benessere, potenza pura, divinizzazione della carne nel sepolcro della coscienza liberata.
Non dobbiamo salvarci, come dicono i preti cattivi; dobbiamo solo curarci, come dicono i medici faustiani che pensano di poter usare i bambini come farmaci per curare altri bambini, i biologi che vogliono liberare le donne dal fardello della malattia e fabbricare per loro figli sani e belli, à la carte. È questa brutalizzazione degli aspetti sacrali della vita la vera critica moderna della religione, il vero progetto laicista, che tende a una redenzione terrena delluomo dallinfamia della credulità celeste; è questa lapologetica del neopaganesimo contro lumiliazione moralistica del Cristianesimo che bandisce la buona vita e rende luomo, orrore per i nicciani de noantri, creatura umile e spiritualmente immortale.
Dan Segre, lebreo che ancora sa stupirci con pensieri degni di un grande protagonista della storia del Novecento, ha scritto genialmente nel Giornaleche una segreta solidarietà collega il Vaticano aggredito e lIsraele assediato. Ed è la solidarietà di due luoghi simbolici in cui si coltiva eroicamente «la pretesa di dimostrare agli altri lincapacità di vivere secondo i valori e gli scopi che proclamano». Essere virtuosi, forti, duraturi e tuttavia prosternarsi eucaristicamente o inchinarsi nel canto della sinagoga, due scandali insopportabili per il secolo, quando il secolo diventa ideologia secolarista e dispoticamente reclama per sé tutto il proscenio della vita e della storia.
Ecco perché attaccano il Papa teologo e filosofo, il Papa magisteriale, luomo che non accetta di piegare la schiena, e soprattutto la sua grande intelligenza delle cose, agli idoli del nostro tempo.