Studiare questa storia, diceva Lewis, potrebbe essere utile per mostrare come alcuni gruppi diano una interpretazione radicale ed estremista della tradizionale associazione islamica tra religione e politica, tentando di utilizzarla per il raggiungimento dei propri scopi. Una delle prime descrizioni degli Assassini (lorigine del nome non è chiara ma grazie alle loro gesta è entrato nel linguaggio come sinonimo di omicida) è in questa cronaca medievale: A questi giovani, dalla prima infanzia sino alla maturità, i maestri insegnano che devono obbedire a tutti i desideri e a tutti gli ordini del Signore della loro terra e che se lo faranno, lui, che comanda sopra tutti gli dèi esistenti, donerà loro le gioie del paradiso. E ancora, in un altro resoconto dellepoca: I più benedetti sono coloro che versano il sangue di altri uomini per poi venire uccisi da chi vendica le loro vittime.
La storia degli Assassini , che non erano un semplice gruppo scelto di killer ma un piccolo popolo (in alcuni racconti si parla di villaggi e terre e castelli e di circa sessantamila persone), mostra che da almeno un millennio in alcune aree dellIslam viene coltivata la dottrina delluccisione del nemico per ragioni religiose. Certo si tratta di una eresia, per quanto nellIslam privo di ununica autorità sia piuttosto arduo definire leresia, e va anche detto che non esiste religione che non abbia allevato violenze omicidi e guerre.