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Bresciaoggi 7 settembre 2012

 
Un tavolo tecnico-politico regionale per «salvare» i servizi della Valle Camonica. Ieri mattina il Pirellone, sollecitato da una interpellanza del consigliere Pdl Mauro Parolini, ha sposato la causa camuna promettendo l´apertura di un «tavolo interistituzionale» che garantisca i cittadini evitando, dove sarà possibile, la delocalizzazione dei servizi primari. I tagli governativi mettono a rischio le cabine di regia della produzione e distribuzione dell´energia elettrica, oltre le sedi staccate di Inail e Inps, del Tribunale e dell´Agenzia delle Entrate. Parolini. che è anche presidente del Comitato per la Montagna, affonda: «Senza alternative si costringeranno a gravosi spostamenti, magari fino a Brescia, proprio le persone con maggiori difficoltà, come portatori di handicap e anziani». Timori evidenziati anche dai sindacati e che riguardano il settore della produzione elettrica con il declassamento del Nucleo impianti di Cedegolo, riducendone l´autonomia e l´operatività. 
STESSA problematica si propone per la produzione idroelettrica a Malegno e Cedegolo. E l´assessore Gianni Rossoni, pur puntualizzando che le competenze di alcune scelte non competono alla Regione, si è dichiarato disponibile a sostenere la Valcamonica se saranno attivati da Provincia di Brescia e Comunità montana tavoli di confronto ai quali parteciperà attivamente. «Ora confidiamo nella Provincia – conclude Parolini -. A tal proposito ho già inviato una lettera sia al presidente della Provincia Daniele Molgora che al presidente della Comunità montana di Valcamonica Corrado Tomasi». Ma il collega di partito Vanni Ligasacchi, pur condividendo lo spirito di Parolini, ha messo avanti le mani: «Giusto garantire i servizi nelle zone disagiate come quelle camune, ma stiamo attenti a fare promesse che, in tempi di crisi, difficilmente potranno essere mantenute». 
 
 
leggi il testo dell’intervento del consigliere Parolini