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Il sussidiario.net 14 Dicembre 2009
 
Silvio Berlusconi è stato aggredito dopo il comizio in piazza Duomo a Milano. Soltanto qualche giorno fa davano del pazzo a chi intravedeva un clima da guerra civile in Italia, l’aggressione di ieri ha dimostrato inequivocabilmente che la strategia in atto è proprio quella. Lo dimostrano le parole di Antonio Di Pietro subito dopo: «Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza».

È esattamente il messaggio che da tempo Di Pietro vuole far passare, è Silvio Berlusconi che istiga alla violenza, quindi eliminiamolo. Tutto ciò che fa e tutto ciò che dice Silvio Berlusconi da quando è entrato in politica è sbagliato a prescindere. In ogni sua azione c’è qualcosa di criminale, di mafioso. Giusto quindi sopprimerlo in nome della democrazia vera. La democrazia dell’odio, della calunnia e dell’intimidazione. Perché Berlusconi è il nemico del popolo.

Dobbiamo prendere coscienza del pericolo al quale sta andando incontro la nostra democrazia. L’aggressione al Presidente aggiunge un nuovo inquietante strumento di lotta politica, uno strumento che pensavamo ormai superato anche dalle frange più estreme dello schieramento politico: lo strumento della violenza, che è storicamente il metodo dell’ideologia.