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Il sussidiario.net venerdi 9 settembre
 

E’ ora di iniziare a costruire davvero il nuovo Iraq. Questo è quanto emerso dall’incontro avvenuto al parlamento europeo nei giorni scorsi con Monsignor Emil Shimoun Nona, Arcivescovo di Mosul e Monsignor Bashir Matti Warda, Arcivescovo di Erbil in Iraq. Credo sia giunto il momento che le istituzioni europee contribuiscano ad accelerare il processo per una costituzione che risponda appieno all’esigenza di libertà e democrazia presente nel paese.  

La missione in Europa dei due rappresentanti della Chiesa irachena è stata resa possibile grazie al forte legame che il Gruppo PPE ha instaurato nel corso degli anni con le comunità cristiane irachene.

Durante l’incontro i due Arcivescovi hanno raccontato l’attuale situazione in Iraq, ponendo l’attenzione sulle questioni chiave per il paese, come il ruolo delle minoranze cristiane nel futuro del sistema educativo iracheno, la nuova Costituzione, la libertà di religione e il rispetto dei diritti umani.

“Quando in una nazione esiste la libertà di religione, questo significa che esistono anche tutte le altre libertà”. Mons. Emil Shimoun Nona e Mons. Bashir Matti Warda hanno portato in seno alle istituzioni europee un messaggio importante nel contesto del cambiamento di regime nel loro paese e del dialogo interreligioso. Il nostro contributo è vitale per sostenere in modo efficace la transizione democratica nel paese, dando alla società irachena e a tutte le sue minoranze la possibilità di una convivenza pacifica e democratica.

La vera risposta alla cultura del conflitto che c’è in Iraq è in una reale educazione del popolo. L’Unione europea deve favorire questa educazione quindi sostenere le minoranze cristiane che sono spesso utilizzate come capro espiatorio nella lotta tra diverse fazioni. I Cristiani costituiscono un vero e proprio ponte tra le diverse comunità presenti nella terra tra i due fiumi. Senza di essi le popolazioni utilizzano spesso la violenza per risolvere anche le diatribe più insignificanti.

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