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Milano, 3 settembre 2013 – “La Lombardia è una delle regioni che più rispetta e applica la legge 194, garantendo la reale tutela della salute delle donne e il diritto alla vita. La proposta del Pd rischia di discriminare i medici obiettori mettendo in discussione il loro diritto di scegliere.” Con queste parole il capogruppo del Popolo della Libertà in Regione Lombardia, Mauro Parolini, ha commentato le dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente del Consiglio, Sara Valmaggi, in occasione della conferenza stampa di questa mattina sulla presenza di obiettori nelle strutture lombarde.
 
“Gli stessi dati presentati dal Pd – sottolinea Parolini – evidenziano come nella nostra Regione non è assolutamente preclusa l’applicazione della legge 194, visto che solo un ospedale su sei ha la totalità di medici obiettori e che queste strutture non sono certo concentrate in un unico territorio.” 
 
“Inoltre – prosegue il capogruppo del Popolo della Libertà – vorrei ricordare ai colleghi che Regione Lombardia, da sempre, applica nella sua interezza la legge, garantendo sia la possibilità di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza sia “riconoscendo il valore sociale della maternità e le tutela della vita umana dal suo inizio” come recita il primo articolo. E lo fa attraverso i consultori e la messa in campo di progetti come il Fondo Nasko, che sostengono economicamente le donne che decidono di portare a termine la gravidanza.”
 
“Ciò che più preoccupa – conclude Parolini – è però la proposta del Pd di “riequilibrio”. Non vorremmo che questo si trasformi in una discriminazione per gli obiettori. L’obbiezione di coscienza, infatti, è un diritto previsto dalla legge che tutela la libertà dei medici e sono convinto che la “deportazione” da un ospedale ad un altro non rientri nella buona gestione ma che, al contrario, sarebbe un fenomeno di mobbing.”