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saluto del Sindaco on. Adriano Paroli

Santità,

è con gratitudine profonda e grande commozione che Le porgo il benvenuto a Brescia. A salutarLa e ringraziarLa per la sua presenza tra di noi è la città dove il giovane Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, crebbe e si formò.

E’ la Brixia Fidelis fidei et iustitiae che ha conosciuto il Cristianesimo sin dai primi secoli attraverso la testimonianza dei santi martiri e patroni Faustino e Giovita.

E’ la stessa città in cui, quando la Chiesa era attraversata dalla tempesta della Riforma protestante, sant’Angela Merici sviluppò il suo carisma con una forma nuova di vivere la vocazione cristiana. e ancora è la terra dove nel pieno delle trasformazioni sociali della seconda metà dell’ottocento fiorì l’opera geniale e la carità intelligente di figure straordinarie come sant’Arcangelo Tadini, santa Maria Crocifissa di Rosa, i Beati Giuseppe Tovini, Giovanni Piamarta e Lodovico Pavoni.

Di tale tradizione sono testimonianza eloquente le tante chiese e le opere d’arte cristiana che, partendo da questa piazza, ritroviamo nel raggio di poche centinaia di metri.

Un’eredità preziosa che, attraverso i secoli, ci è stata consegnata come segno di un’esperienza viva che ha dato forma e sostanza all’identità del popolo bresciano.

Ma questa è pure la città che ha trovato nel Cristianesimo, in una fede incarnata, il terreno fecondo da cui è germogliata, anche in un confronto positivo con altre culture, la sua grande tradizione civile.

E’ con tutta la ricchezza di questa storia che Brescia è qui ad accorglierLa. Credo, così, di interpretare il sentimento più profondo dell’intera città, della comunità dei credenti che riconosce in Lei il vicario di Cristo, ma anche di chi non crede e di quanti con altre fedi e culture qui hanno trovato casa e lavoro per costruirsi una vita migliore.

E’ grazie a tale certezza che possiamo raccogliere tutto quanto di positivo i nostri padri cin hanno consegnato e affrontare i compiti del presente con speranza. Qui si colloca anche la possibilità di quella "laicità positiva" da lei più volte indicata.

Non una laicità che riduce l’esperienza cristiana a una premessa da relegare nel privato della coscienza, quasi fisse un fardello troppo ingombrante. Anzi, invece, proprio tale esperienza riconoscendo il mistero ultimo che ciascun uomo è, diventa fattore determinante della capacità di aprirsi all’altro e di valorizzare tutto ciò che tende al bene comune.

In tale contesto vogliamo collocare il nostro impegno in un momento in cui la crisi economica sembra mettere in discussione il livello di benessere conquistato in molti anni di sacrifici a cominciare dalla sicurezza del posto di lavoro.

Con tali sentimenti, Santo Padro, siamo desiderosi di accogliere la Sua parola come aiuto prezioso per il cammino che abbiamo davanti. Per Brescia la giornata di oggi è un nuovo punto di partenza nel solco di quella fedeltà alla fede e alla giustizia che ha indelebilmente segnato la sua storia: Brixia fidelis fidei et iustitiae.

Grazie ancora Santita!