Seleziona una pagina
Bresciaoggi 4 marzo 2012
 
Oggi dire peste e corna dei politici è diventato uno sport nazionale. Ma è davvero questa la più nutrita casta degli intoccabili, per usare un termine che ha fatto la fortuna di tante ricostruzioni giornalistiche? O forse la vera casta, quella più corposa, sta nel mezzo della scala sociale, non certo fra gli operai condannati a essere sempre più poveri o fra chi sta ai vertici con il peso di reali responsabilità spesso costretto a subire ogni forma di insolenza moralistica. I veri parassiti sono gli ipergarantiti che guadagnano tanto sfuggendo a ogni tipo di controllo, soprattutto sociale. E sono anche i primi a puntare il dito e a scaricare le colpe: gli amministratori eletti passano, mentre loro rimangono sempre lì consolidando il proprio potere. 
Pensiamo a tanti burocrati dello Stato e del parastato, a funzionari di organizzazioni che vivono di prebende pubbliche e infine a certi commentatori che farebbero bene ad autodichiarare i loro redditi visto che giustamente fanno le pulci a tutti. 
La situazione attuale è lo specchio di una più profonda crisi morale che ha colpito l´intera Europa e che tocca la nostra stessa statura umana. La crisi economica che tanto ci preoccupa non ne è la causa ma ne è una conseguenza. Anche per questo sembra così difficile trovare la strada per uscirne come se nulla potessimo davanti al volgere degli eventi. Ci si ritrova senza più punti di riferimento, impotenti di fronte al venir meno delle sicurezze su cui illusoriamente si faceva affidamento. E non è certo d´aiuto il sistema dei media quando diventa ossessivamente autoreferenziale o piegato a disegni di potere di soggetti che non hanno mai rischiato nulla di proprio. Basta leggere tante cronache dove si usa la tecnica di raccontare tante piccole verità in funzione di grandi menzogne o di ripetere grandi falsità fino a renderle verosimili. Ogni giorno viene individuato il colpevole di turno per distogliere l´attenzione da tutto ciò che possa mettere in discussione il mantenimento dello statu quo. E rischiamo di rassegnarci a vivere in un mondo iper burocratico, a democrazia limitata. 
In questo senso la vera vittoria di Monti ci sarà se oltre a gestire l´emergenza, riuscirà a innescare un processo che restituisca a tutti la voglia di rimettersi in gioco nella consapevolezza che i nostri problemi dobbiamo risolverceli in casa con un occhio d´attenzione al futuro delle nuove generazioni. E ciò non potrà che avvenire anche attraverso una classe politica rinnovata soprattutto nello spirito. 

GRAZIANO TARANTINI