Vi riporto la mia intervista per Resegone online.
di Stefano Scaccabarozzi
«Non votatemi per le mie promesse, ma per la mia storia di amministratore. Come ho fatto in Provincia a Brescia e in Regione ascolterò molto e sfrutterò tutte le occasioni e gli strumenti a disposizione». Così Mauro Parolini, in corsa alle elezioni europee per Forza Italia nella nostra circoscrizione, ha presentato la sua candidatura a Bruxelles durante la sua visita odierna in città.
A supportare la corsa di Parolini esponenti del centrodestra lecchese come Mauro Piazza, Filippo Boscagli, Giuseppe Procopio e Angela Fortino.
«Queste elezioni europee – sottolinea Boscagli – sono importanti perché varie anime del centrodestra tornano a fare un lavoro comune, un lavoro che per la verità a Lecco non si è mai interrotto. Parolini è uno dei candidati che sosteniamo insieme a Salini, contenuti e persone spendibili e credibili per noi lecchesi e per gli italiani. Parolini ha un curriculum molto territoriale molto più significativo rispetto a chi punta su emotività e incompetenza. Una candidatura da europeisti, ma per un’Europa che vogliamo diversa».
L’esperienza amministrativa di Parolini inizia nel 2005 a Brescia: «Sono stato prima assessore in provincia, poi vicepresidente di Brebemi per 12 anni e assessore in Regione. Mi sono occupato di lavori pubblici, di turismo, di attività produttive. Ho cercato di lavorare sulle leggi, ma anche sui bandi e sui fondi europei. La politica deve avere un ideale, altrimenti si diventa un gestore del potere, deve sapere dove vuole arrivare per perseguire il bene comune, deve coinvolgere tutti i soggetti, avere un rapporto con il territorio e deve lavorare tutti i giorni».
Parolini punta a un’Europa che aggreghi e non disgreghi: «Il dramma sociale che stiamo vivendo è quello della frantumazione dei rapporti stabili: il cittadino che resta da solo davanti ai suoi problemi o allo Stato. L’Europa deve fare la parte per agevolare il cittadino a stare insieme e lo può fare puntando su misure che spingano a stare insieme. L’Europa non può continuare a rimanere fuori dal sociale. Inoltre chiediamo maggiore integrazione su politica estera, difesa comune e immigrazione, per capirci il trattato di Dublino va buttato».
Le europee saranno un passaggio significativo per il centrodestra italiano: «Noto che c’è un partito italiano che va per la maggiore che in pochi anni è passato da fuori dall’Europa e fuori dall’Euro a ritenere inevitabile l’alleanza con il PPE. Finalmente c’è un po’ di realismo difronte all’insostenibilità dell’internazionale dei nazionalismi e dei sovranisti, dove l’interesse di uno si contrappone immediatamente con quello dello Stato alleato, come successo con l’Austria che ha schierato i carro armati al Brennero. L’Italia ha bisogno di Europa, ma deve lavorare in accordo con i grandi paesi: l’Unione Europea è nata da un accordo tra 3 grandi paesi che si erano sparati addosso in modo cruento nella Seconda Guerra Mondiale e hanno detto mai più guerra. La pace però non va data per scontata».
Una candidatura che vuole spingere Forza Italia anche ad aprirsi a quell’area moderata che oggi sembra non essere presidiata dopo lo spostamento del Pd a sinistra e l’egemonia della Lega nel centrodestra.
Accanto a Parolini anche Mauro Piazza: «C’è un legame fatto di azioni concrete che lega il nostro territorio a Parolini, grazie a quanto operato in questi anni per turismo e attività produttive. La sua candidatura si inquadra in quelle che sono le nostre parole d’ordini: sano popolarismo contro un becero populismo».
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