Giornale di Brescia 14 marzo 2011
Autostrada di Valtrompia. L’Anas ha incassato il primo assegno di 1,2 milioni di euro da Serenissima, prima parte di uno stanziamento complessivo di 250 milioni utile a completare il primo lotto funzionale di 5 chilometri da Concesio a Sarezzo.
Anas, forte del fatto che riceverà dalla società autostradale finanziatrice altri 6 milioni di euro entro aprile, ha avviato le procedure di esproprio, pratica sulla quale – come spieghiamo a parte – resta pendente un giudizio nel merito del Consiglio di Stato.
Ma torniamo al progetto. Il punto lo fa Mauro Parolini che, prima come assessore provinciale e oggi come consigliere regionale e membro della Commissione V (Territorio, infrastrutture e trasporti), segue questa delicata «partita» iniziata cinquant’anni fa. «È in dirittura d’arrivo – dice Parolini – l’aggiudicazione della gara d’appalto dei lavori che non tiene conto solo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma anche delle migliorie in sede esecutiva. E questo comporterà una tempistica di circa 7 mesi». «Devo dire che la Provincia con l’assessore Mariateresa Vivaldini segue con particolare attenzione l’intero progetto, il che si tradurrà nella massima condivisione possibile sia con i proprietari delle aree da espropriare sia con i Comuni interessati».
«Inoltre – prosegue ancora Mauro Parolini – devo dire che rispetto al passato l’Anas marcia con maggiore convinzione. Ne ho avuto recente conferma in un incontro col presidente Pietro Ciucci».
Certo, se dopo 50 anni dall’idea originaria si riuscisse a portare a casa qualcosa non sarebbe male, anche se lo scotto da pagare agli anni persi – inseguendo burocrazie e veti incrociati – hanno fatto impennare i costi. E questa considerazione non c’entra con i ricorsi di alcuni proprietari presentati per sostenere legittime convinzioni. Il fatto è generale e riguarda la gestione dell’intero sistema infrastrutturale del Paese, che fa acqua da tutte le parti. Torniamo all’autostrada di Valtrompia. Con poco più di 250 milioni si riuscirà a realizzare la tratta fra Concesio e Sarezzo, quindi 5 chilometri a 50 milioni a chilometro. È il vero neo di tutto l’impianto che, per evitare una lunga serie di problemi sul territorio, affida ad una maxi-galleria gran parte della tratta, dilatando i costi. Ciò la tempistica: se non vi saranno intoppi ci verrà almeno un anno per aprire il cantiere.
Mauro Parolini, infine, considera ancora possibile un altro progetto, anche se il preventivo di 500 milioni di euro non è basso. Parliamo della Tangenziale Est, ovvero del tracciato dalla Tangenziale Sud che, passando tutto in galleria sbucherà a Nave: in pratica il «traforo della Maddalena».
Claudio Venturelli
Anas, forte del fatto che riceverà dalla società autostradale finanziatrice altri 6 milioni di euro entro aprile, ha avviato le procedure di esproprio, pratica sulla quale – come spieghiamo a parte – resta pendente un giudizio nel merito del Consiglio di Stato.
Ma torniamo al progetto. Il punto lo fa Mauro Parolini che, prima come assessore provinciale e oggi come consigliere regionale e membro della Commissione V (Territorio, infrastrutture e trasporti), segue questa delicata «partita» iniziata cinquant’anni fa. «È in dirittura d’arrivo – dice Parolini – l’aggiudicazione della gara d’appalto dei lavori che non tiene conto solo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma anche delle migliorie in sede esecutiva. E questo comporterà una tempistica di circa 7 mesi». «Devo dire che la Provincia con l’assessore Mariateresa Vivaldini segue con particolare attenzione l’intero progetto, il che si tradurrà nella massima condivisione possibile sia con i proprietari delle aree da espropriare sia con i Comuni interessati».
«Inoltre – prosegue ancora Mauro Parolini – devo dire che rispetto al passato l’Anas marcia con maggiore convinzione. Ne ho avuto recente conferma in un incontro col presidente Pietro Ciucci».
Certo, se dopo 50 anni dall’idea originaria si riuscisse a portare a casa qualcosa non sarebbe male, anche se lo scotto da pagare agli anni persi – inseguendo burocrazie e veti incrociati – hanno fatto impennare i costi. E questa considerazione non c’entra con i ricorsi di alcuni proprietari presentati per sostenere legittime convinzioni. Il fatto è generale e riguarda la gestione dell’intero sistema infrastrutturale del Paese, che fa acqua da tutte le parti. Torniamo all’autostrada di Valtrompia. Con poco più di 250 milioni si riuscirà a realizzare la tratta fra Concesio e Sarezzo, quindi 5 chilometri a 50 milioni a chilometro. È il vero neo di tutto l’impianto che, per evitare una lunga serie di problemi sul territorio, affida ad una maxi-galleria gran parte della tratta, dilatando i costi. Ciò la tempistica: se non vi saranno intoppi ci verrà almeno un anno per aprire il cantiere.
Mauro Parolini, infine, considera ancora possibile un altro progetto, anche se il preventivo di 500 milioni di euro non è basso. Parliamo della Tangenziale Est, ovvero del tracciato dalla Tangenziale Sud che, passando tutto in galleria sbucherà a Nave: in pratica il «traforo della Maddalena».
Claudio Venturelli